martedì 30 agosto 2016

Oggi vi parliamo di un nuovo progetto



EVA NON È SOLA”


Le scrittrici abruzzesi Roberta Andres, Simona Colaiuda e Lorena Marcelli sono le promotrici del progetto “Eva non è sola”, un’iniziativa volta ad aiutare alcuni Centri Antiviolenza abruzzesi.

Tre amiche, innanzitutto. Tre amiche unite dalla passione per la scrittura e da un’idea “forte”, che le ha trovate d’accordo fin dal primo istante. Tre amiche abruzzesi che hanno creato una rete importante e solida, coinvolgendo altre scrittrici, scrittori, uomini e donne di cultura, Enti pubblici e privati.

Tre amiche e un’Associazione culturale, da sempre attenta alle tematiche sociali, che ha sposato il progetto senza esitazioni.

Più di venti autori, diverse Associazioni del terzo Settore ed Enti pubblici si sono uniti per far sì che il volume antologico “Eva non è sola” possa essere presto pubblicato in cartaceo e in ebook. 

Il tema che lega la raccolta di racconti è “la violenza di genere” e il ricavato delle vendite verrà devoluto in gran parte a favore dei centri antiviolenza individuati.
(70% devoluto ai centri - 30% reinvestito per la stampa di altre copie di antologia) - Il progetto, dopo la prima fase di avvio si autofinanzierà grazie alle vendite. 

Gli Enti partner privati e pubblici saranno coinvolti per la divulgazione del progetto “Eva non è sola”, attraverso le loro pagine Facebook e attraverso l’organizzazione di presentazioni e/o eventi atti a far conoscere il progetto stesso al maggior numero di persone.


Le recensioni di Roberta



CRISTINA LATTARO




UNA NUOVA ALBA DI CRISTINA LATTARO
a cura di Roberta Andres

Sabina insegna fisica in un istituto superiore. È sola, dopo la fine della convivenza con Giancarlo. Per lei non è stato facile chiudere un rapporto che durava da tempo, dimenticare e ricominciare. Così quando il preside, uomo molto severo, inizia a corteggiarla, lei va in crisi, dibattuta fra il ricordo di un amore passato e la proposta di una nuova avventura amorosa. Forse fin troppo ardita, dato che il preside è impegnato con una ragazza più giovane di Sabina e non ne fa mistero. Eppure per arrivare alla luce bisogna passare nel buio della notte. E tra le tempeste del cuore. Lo sa Marco, un ragazzo che Sabina incontra quando entra nella chiesa di Santa Lucia per ripararsi da un acquazzone. Un incontro casuale, o forse no?
Un romanzo ricco di emozioni e sentimenti, profondo ed estremamente sensuale, che vi coinvolgerà fino alla fine.


La protagonista di questa nuova, interessante prova narrativa di Cristina Lattaro, stavolta con Youfeel di Rizzoli, è ad un punto di stallo nella sua vita sentimentale: dopo una relazione con Giancarlo, durata alcuni anni, Sabina adesso è sola: conduce la sua vita di insegnante di scuola superiore con monotonia, tanti sogni, e un senso di solitudine e rimpianto che non la abbandona. Quasi una Bridget Jones della provincia italiana, vive tra la scuola e la sua casa da single dove passa le serate avvolta in abbigliamenti comodi e per nulla sexy.
Eppure, in 48 ore, si ritrova improvvisamente coinvolta in un turbine di vicende sentimentali: l’incontro con un uomo misterioso in una chiesa; Giancarlo che ritorna da lei; il bellissimo e da lei vagheggiato Dirigente scolastico che la coinvolge in un menage a trois salvo poi scegliere lei e inseguirla per averla a tutti i costi.
Da non credere! Cosa è successo all’improvviso? Non se ne capacita neanche la sua migliore amica e affettuosa complice, che cerca di capire almeno chi sia il misterioso Michele!
Solo passando attraverso queste veloci e sconvolgenti esperienze Sabina capirà che cosa vuole veramente per sé e sceglierà la felicità che sembrava averla abbandonata.

“Una nuova alba” per Sabina e una nuova valida prova narrativa per la sua Autrice!

lunedì 29 agosto 2016

sabato 27 agosto 2016

Vi consigliamo di leggere








Parallelo45 Edizioni, 2017

Coralba Capuani
L'amore è un cerchio


Le vicende di una famiglia alto borghese ripercorrono la storia d'Italia: il borgo gentilizio che era ai primi del Novecento Castellammare Adriatico e in cui tre cugine, Matilde, Nina e Maria conducono una vita spensierata, fatta di frequentazioni a teatro, concerti, musica e sogni di un futuro roseo. L'allontanamento per molti anni che le vedrà cambiate, insieme ai vari mutamenti sociali dell'epoca: la nascita di Pescara nel '27 che ingloberà Castellammare Adriatico, la loro adorata città, la metropoli culturale che era la Napoli degli anni Venti e Trenta e che Matilde sceglierà come città d'elezione, dove vivrà anche la sua tormentata storia d'amore con Emanuele. Ma anche l'avvento del fascismo che porterà alla seconda guerra mondiale. Le tre donne si rincontreranno solo dopo molti anni ritrovandosi ormai donne adulte e disincantate dalla vita che ha spazzato via tutti i loro sogni facendone tre anime sofferenti, anche se ognuna a modo proprio.





Edizioni Il Viandante
€ 12,50


Oggi vi segnaliamo "Venti racconti vagabondi", scritti da Roberto Centorame e pubblicati da Edizioni Il Viandante, piccola e attiva Casa Editrice abruzzese (che non chiede contributi agli autori che pubblica), fondata nel 2015 da due scrittori: Arturo Bernava e Alessio Masciulli.
Roberto Centorame è nato a Teramo e attualmente vive a Scerne di Pineto. Un bancario/scrittore che ha una grande passione: viaggiare. 
Nel suo girovagare per il mondo ha appuntato varie impressioni che, successivamente, sono diventati racconti da leggere, aggiungerei piacevolmente, in poche ore. 
Ho conosciuto l'autore e i suoi editori qualche giorno fa, quando hanno presentato il libro in un lido sulla riva del mare, in una bella serata di fine estate. L'ironia e le battute, dietro le quali Roberto Centorame nascondeva la ritrosia di chi, forse, non ama troppo mettersi in mostra, mi hanno convinta ad acquistare la raccolta di racconti,  dietro la quale, fra l'altro, c'è un progetto importante, nato durante uno dei suoi viaggi. 
"Una barca per la vita" è un progetto di solidarietà e impegno civile, semplice e realizzabile. Tino sta raccogliendo soldi per costruire una barca che gli consentirà di raggiungere i ragazzi che vivono nei villaggi dell'arcipelago delle Bijagos e, attraverso la "Fondazione Studi Celestiniani per la Pace", proseguire le sue attività sociali. 
In realtà oggi Tino ha bisogno anche di dipingere quella barca e, con l'acquisto dei racconti di Roberto Centorame, ognuno di noi lo aiuterà a passare le necessarie mani di vernice. Durante il piacevole "aperilibro" abbiamo anche ascoltato in diretta Tino e ho notato, in lui, lo stesso spirito ironico e un po' dissacrante di Roberto. 
Mi piacciono, i due soggetti. Mi piace il loro modo "allegro" di affrontare un problema così delicato, e mi piace anche la loro schiettezza, soprattutto quando chiedono i soldi per essere aiutati ad aiutare. 
La raccolta di racconti l'ho acquistata e l'ho anche letta, in realtà. L'ho letta in poche ore, come avevo promesso all'autore, che mi ha scritto una dedica lunga quanto un racconto. 
Fra i venti scritti vi segnalo in particolare modo: "Porte di mare", "Incontro" e l'ultimo racconto di "Diario di viaggio: Marrakech Express". 
Senza nulla togliere a tutti gli altri che compongono la raccolta, queste tre "perle" mi hanno confermato che, dietro quell'apparenza cinica e disincantata, c'è un uomo dal cuore grande. 







mercoledì 17 agosto 2016

Le recensioni di Roberta



La Bastarda degli Sforza 
di Roberta Andres

L’Autrice:  Carla Maria Russo vive e lavora a Milano. È appassionata di ricerca storica e  prepara accuratamente i suoi romanzi, testi narrativi ambientati con attenzione e cura in epoca storica. Per Piemme ha pubblicato La sposa normanna, Il Cavaliere del Giglio, L’amante del Doge, Lola nascerà a diciott’anni, La regina irriverente e La bastarda degli Sforza, primo volume dedicato alla figura indimenticabile di Caterina Sforza, seguito recentemente da I giorni dell’amore e della guerra.
La trama: 1463. In una Milano splendida e in subbuglio dopo l’ascesa al potere di Galeazzo Maria Sforza, tiranno crudele e spietato ma anche amante delle arti e della musica, nasce Caterina, figlia illegittima di Galeazzo, la quale fin da bambina dimostra qualità non comuni e uno spirito ribelle: impossibile imbrigliarla nell’educazione che sarebbe appropriata per una femmina, ama la caccia, la spada, la lotta. Una sola regola sua nonna Bianca Maria riesce a inculcarle nell’animo: la necessità, per una nobildonna, di pagare il privilegio della sua nascita accettando il proprio destino, qualunque esso sia, per il bene del casato cui appartiene, anche a costo di tradire la propria natura. Per questo, quando è costretta a nozze forzate per salvare il ducato da una pericolosa guerra scatenata dal papa Sisto IV, Caterina subisce il matrimonio e, con esso, gli orrori perpetrati dal marito, che si rivela tanto violento quanto pavido e imbelle. Quando però, dopo la morte improvvisa di Sisto IV, loro protettore, si troverà coinvolta in una serie di feroci scontri tra gruppi di potere e opposte fazioni, il suo palazzo assalito e distrutto, la vita sua e dei figli in gravissimo pericolo, ritroverà lo spirito battagliero e il coraggio indomabile di un tempo e combatterà come e meglio di un uomo, lasciando un segno così indelebile nella vita di chi la ama e di chi la odia da guadagnarsi l’appellativo di Tygre. 
Sulla scia del precedente romanzo  La sposa normanna, anche questo libro traccia il ritratto di una donna forte, guerriera e padrona del suo destino nonostante le difficoltà, per una donna, di imporsi in una società rigidamente strutturata in senso politico e sociale, quella cioè dell’Italia delle Signorie. Personaggio realmente esistito e realmente così deciso e forte, tanto da essere definito, nelle cronache dell’epoca, “quella tygre di la madonna di Forlì che aveva tucta spaventata la Romagna.” Figlia illegittima ma molto amata, moglie-bambina per crudeli motivi di opportunità politico-diplomatica, andata sposa a nove anni  a Girolamo Riario, madre di sei figli adorati, una donna-guerriera. Ognuno di questi  ruoli sono da lei rivestiti  in maniera singolare, trasgressiva, mettendo sempre avanti a tutto il proprio orgoglio e la fierezza del proprio cognome illustre.
 Il romanzo, avvincente e scorrevole, è un’opera di fantasia e  i fatti storici sono  stati liberamente interpretati dall’Autrice, così come da lei chiarito in alcune interviste, ma sicuramente rendono con grande efficacia il tessuto sociale, le usanze, le leggi vigenti nell’Italia del Quattrocento: la ferocia della divisione in caste, il pericolo dei giochi politici, il modo di vivere, di essere donna, madre, nobile o popolana che fosse. Su questo sfondo, un ritratto sapiente e affascinante di una donna in carne ed ossa, a testimoniare che la forza, la personalità, hanno pagato in ogni epoca e in ogni luogo.




sabato 13 agosto 2016

Parliamo di

SCRITTORI O SCRIVENTI? 
QUESTIONE DI ETICA

L’etica è una branca della Filosofia che studia i fondamenti razionali, che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico, ovvero distinguerli in buoni, giusti e leciti, rispetto a comportamenti ritenuti esattamente il contrario di quelli citati. 
Il metro usato per misurare tali comportamenti è, spesso, un ideale modello comportamentale. 
Quando l’etica incontra un particolare tipo di professione, diventa “etica professionale”. Con questo termine intendiamo l’insieme delle condizioni e delle norme morali che regolano l’esercizio di una specifica professione e che sono considerate, dalla società, come universalmente vincolanti per coloro che la esercitano.
Chi ama scrivere, spesso, pensa che essere “uno scrittore” equivalga a essere un figlio prediletto del cielo, dotato di una capacità che manca a molti altri: L’utilizzo creativo della parola scritta, e dimentica che la scrittura è, soprattutto, una  vera professione. 
Quando chi scrive definisce se stesso “scrittore", inquadra la sua attività all’interno di una categoria ben definita, che  racchiude chi esercita la professione della scrittura. 
Se ci si sofferma a pensare a quanto appena asserito, una domanda dovrebbe sorgere spontanea: “Lo scrittore, quale appartenente a una categoria professionale ben identificata, deve rispettare uno specifico Codice etico? 
E se la risposta è affermativa, quali dovrebbero essere le regole comportamentali che lo stesso è obbligato a seguire? Qual è la deontologia professionale da rispettare, per far sì che i suoi fini e i suoi mezzi siano sempre strettamente dipendenti gli uni dagli altri? Se qualcuno di voi lettori si prendesse la briga di fare una ricerca in rete, scoprirebbe che non esiste un Codice etico ufficiale dello scrittore. Forse non esiste nemmeno quello ufficioso. Eppure, chi ha la pretesa di farsi definire “scrittore”, dovrebbe  assoggettarsi, senza alcuna trasgressione, a poche, basilari e “sacre” regole:
  1. Lo scrittore osserva e rispetta la lingua italiana;
  2. Lo scrittore conosce la grammatica italiana;
  3. Lo scrittore padroneggia l’uso della punteggiatura;
  4. Lo scrittore conosce la tecnica narrativa;
  5. Lo scrittore sa cos’è  la struttura narrativa;
  6. Lo scrittore sa cos’è una cartella editoriale;
  7. Lo scrittore presenta i suoi scritti impaginati correttamente.
Se chi leggendo queste riflessioni, pensa di non doversi soffermare un solo minuto in più sul mio scritto, o è già un vero scrittore, o è un semplice scrivente. Lo scrivente scrive per se stesso e non ha obblighi o doveri cui assoggettarsi. Lo scrittore, invece, senza che nessuno glielo ricordi, sa, soprattutto, che la regola più importante da seguire è quella che lo obbliga a rispettare sempre e comunque il "potenziale lettore". 
Chi legge i nostri scritti ha il diritto di farlo divertendosi; ha il diritto di criticarci; ha il diritto di leggere storie scritte in maniera corretta; ha il diritto di leggere storie “tecnicamente credibili”.
Chi legge i nostri scritti ha, soprattutto, il diritto di scegliere la categoria alla quale apparteniamo. Sarà lui a decidere se siamo scriventi o scrittori. E non mi sembra cosa da poco.



Parliamo di


SCRITTORI O SCRIVENTI? 
QUESTIONE DI ETICA

L’etica è una branca della Filosofia che studia i fondamenti razionali, che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico, ovvero distinguerli in buoni, giusti e leciti, rispetto a comportamenti ritenuti esattamente il contrario di quelli citati. 
Il metro usato per misurare tali comportamenti è, spesso, un ideale modello comportamentale. 
Quando l’etica incontra un particolare tipo di professione, diventa “etica professionale”. Con questo termine intendiamo l’insieme delle condizioni e delle norme morali che regolano l’esercizio di una specifica professione e che sono considerate, dalla società, come universalmente vincolanti per coloro che la esercitano.
Chi ama scrivere, spesso, pensa che essere “uno scrittore” equivalga a essere un figlio prediletto del cielo, dotato di una capacità che manca a molti altri: L’utilizzo creativo della parola scritta, e dimentica che la scrittura è, soprattutto, una  vera professione. 
Quando chi scrive definisce se stesso “scrittore", inquadra la sua attività all’interno di una categoria ben definita, che  racchiude chi esercita la professione della scrittura. 
Se ci si sofferma a pensare a quanto appena asserito, una domanda dovrebbe sorgere spontanea: “Lo scrittore, quale appartenente a una categoria professionale ben identificata, deve rispettare uno specifico Codice etico? 
E se la risposta è affermativa, quali dovrebbero essere le regole comportamentali che lo stesso è obbligato a seguire? Qual è la deontologia professionale da rispettare, per far sì che i suoi fini e i suoi mezzi siano sempre strettamente dipendenti gli uni dagli altri? Se qualcuno di voi lettori si prendesse la briga di fare una ricerca in rete, scoprirebbe che non esiste un Codice etico ufficiale dello scrittore. Forse non esiste nemmeno quello ufficioso. Eppure, chi ha la pretesa di farsi definire “scrittore”, dovrebbe  assoggettarsi, senza alcuna trasgressione, a poche, basilari e “sacre” regole:
  1. Lo scrittore osserva e rispetta la lingua italiana;
  2. Lo scrittore conosce la grammatica italiana;
  3. Lo scrittore padroneggia l’uso della punteggiatura;
  4. Lo scrittore conosce la tecnica narrativa;
  5. Lo scrittore sa cos’è  la struttura narrativa;
  6. Lo scrittore sa cos’è una cartella editoriale;
  7. Lo scrittore presenta i suoi scritti impaginati correttamente.
Se chi leggendo queste riflessioni, pensa di non doversi soffermare un solo minuto in più sul mio scritto, o è già un vero scrittore, o è un semplice scrivente. Lo scrivente scrive per se stesso e non ha obblighi o doveri cui assoggettarsi. Lo scrittore, invece, senza che nessuno glielo ricordi, sa, soprattutto, che la regola più importante da seguire è quella che lo obbliga a rispettare sempre e comunque il "potenziale lettore". 
Chi legge i nostri scritti ha il diritto di farlo divertendosi; ha il diritto di criticarci; ha il diritto di leggere storie scritte in maniera corretta; ha il diritto di leggere storie “tecnicamente credibili”.
Chi legge i nostri scritti ha, soprattutto, il diritto di scegliere la categoria alla quale apparteniamo. Sarà lui a decidere se siamo scriventi o scrittori. E non mi sembra cosa da poco.





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Jessica ScarlettRose

Biografia: A Jessica ScarlettRose, classe 1995, appartiene da tempo la voglia di scrivere, ovvero da quando frequentava le elementari; poi, alle superiori, divenne più consapevole. Ha pubblicato la sua prima opera (in formato cartaceo) nel 2014, un mese dopo il compimento dei diciannove anni, grazie alla casa editrice Kimerik. Partecipa ai concorsi più disparati, sia di genere narrativo, sia di poesia per i quali ha già ricevuto alcuni riconoscimenti pubblici. Riguardo al suo percorso formativo, si è diplomata presso il Liceo Psico Pedagogico Sociale; prosegue in via privata gli studi a impronta socio-umanistica, in quanto ora si diletta nello studio del linguaggio non verbale, della psiche umana e della criminologia. Scrive anche articoli per tre riviste. Rispettivamente: NoèLife, Sociart Network e Shoujo Love. Di recente, ha incominciato a dare il proprio contributo a piccola casa editrice, in cui svolge il ruolo di Beta Reader e correttrice di bozze. Ama il genere gotico in tutte sue forme e declinazioni. Infatti posa in qualità di fotomodella alternativa dal 2014, un modo attraverso cui ha potuto, a maggior ragione, esprimere se stessa.
Link utilihttps://www.facebook.com/JessicaScarlettRose/ (Pagina Facebook).

Cosa leggeremo per voi:



Titolo"Necrotica. Trama di un sogno e sottile raso d'incubo"
Pagine: 95
Genere: Dark Fantasy
Costo: 0,99€ (ebook), 9€ (cartaceo, in offerta a 5.90€ su Amazon)
Data di uscita: 20 marzo 2016 
Trama: "L’Immortalità ha da sempre affascinato l’uomo. Sacerdoti, alchimisti, ricercatori basano i loro studi per prolungare la vita umana quanto più possibile, per combattere la paura della morte. Poi ci sono i Vampiri. Il lapislazzulo non protegge dalla luce del sole, che è rigorosamente vietata. I sentimenti scemano pian piano, lasciando solamente una gran collera dentro di te, una furia incapace di essere colmata anche col sangue. Doversi attenere a Patti Antichi andando contro il tuo essere, dover rifuggire le persone che si amano, con cui si è stretto un profondo legame. Dover mentire sulla propria identità, sulla propria età, mostrarsi più stolti ed ignoranti di quanto non si è davvero. Dover custodire il segreto dei Secoli passati. Dover combattere contro superstizioni umane. È la dannazione, non il raggiungimento della Perfezione. I Figli vanno scelti con cura. Coloro che hanno un animo predisposto all’adattamento e alla sapienza. Coloro che sono pronti a rinunciare a tutto, senza paura, seppur con riverenza. Coloro che non pongono mai interrogativi, ma sottomettono il loro volere ai più Anziani. Coloro che sono fedeli e che mai mostrano pentimento. Quindi pensateci. Pensateci prima di compiere un passo su un terreno instabile e pregno di dolore, di rabbia, d’insoddisfazione, di vendetta. Questa è la Condanna più grande che Dio potesse dare."

Parliamo di

Jessica ScarlettRose
Biografia: A Jessica ScarlettRose, classe 1995, appartiene da tempo la voglia di scrivere, ovvero da quando frequentava le elementari; poi, alle superiori, divenne più consapevole. Ha pubblicato la sua prima opera (in formato cartaceo) nel 2014, un mese dopo il compimento dei diciannove anni, grazie alla casa editrice Kimerik. Partecipa ai concorsi più disparati, sia di genere narrativo, sia di poesia per i quali ha già ricevuto alcuni riconoscimenti pubblici. Riguardo al suo percorso formativo, si è diplomata presso il Liceo Psico Pedagogico Sociale; prosegue in via privata gli studi a impronta socio-umanistica, in quanto ora si diletta nello studio del linguaggio non verbale, della psiche umana e della criminologia. Scrive anche articoli per tre riviste. Rispettivamente: NoèLife, Sociart Network e Shoujo Love. Di recente, ha incominciato a dare il proprio contributo a piccola casa editrice, in cui svolge il ruolo di Beta Reader e correttrice di bozze. Ama il genere gotico in tutte sue forme e declinazioni. Infatti posa in qualità di fotomodella alternativa dal 2014, un modo attraverso cui ha potuto, a maggior ragione, esprimere se stessa.
Link utilihttps://www.facebook.com/JessicaScarlettRose/ (Pagina Facebook).

Cosa leggeremo per voi:

Titolo"Necrotica. Trama di un sogno e sottile raso d'incubo"
Pagine: 95
Genere: Dark Fantasy
Costo: 0,99€ (ebook), 9€ (cartaceo, in offerta a 5.90€ su Amazon)
Data di uscita: 20 marzo 2016 
Trama: "L’Immortalità ha da sempre affascinato l’uomo. Sacerdoti, alchimisti, ricercatori basano i loro studi per prolungare la vita umana quanto più possibile, per combattere la paura della morte. Poi ci sono i Vampiri. Il lapislazzulo non protegge dalla luce del sole, che è rigorosamente vietata. I sentimenti scemano pian piano, lasciando solamente una gran collera dentro di te, una furia incapace di essere colmata anche col sangue. Doversi attenere a Patti Antichi andando contro il tuo essere, dover rifuggire le persone che si amano, con cui si è stretto un profondo legame. Dover mentire sulla propria identità, sulla propria età, mostrarsi più stolti ed ignoranti di quanto non si è davvero. Dover custodire il segreto dei Secoli passati. Dover combattere contro superstizioni umane. È la dannazione, non il raggiungimento della Perfezione. I Figli vanno scelti con cura. Coloro che hanno un animo predisposto all’adattamento e alla sapienza. Coloro che sono pronti a rinunciare a tutto, senza paura, seppur con riverenza. Coloro che non pongono mai interrogativi, ma sottomettono il loro volere ai più Anziani. Coloro che sono fedeli e che mai mostrano pentimento. Quindi pensateci. Pensateci prima di compiere un passo su un terreno instabile e pregno di dolore, di rabbia, d’insoddisfazione, di vendetta. Questa è la Condanna più grande che Dio potesse dare."

Le recensioni di Manuela




Banali Momenti Speciali di Silvia Maira
(recensione di Manuela Leonessa)

Banali momenti speciali è un romanzo di vita vera, di amori perduti e ritrovati, di scelte non fatte e di imposizioni impossibili da sormontare. 
Banali momenti speciali è un libro semplice, come semplici possono essere i sentimenti più veri, ma è anche un romanzo dagli intrecci complessi, come complessi possono essere i rapporti di parentela, dove i legami di sangue si intrecciano in contorte ragnatele fatte di aspettative e fallimenti, di amore e tradimento di passione e risentimento.
Banali momenti speciali di Silvia Maira è un libro pervaso d’ amore. Amore per la vita, amore per la Sicilia, amore per l’amore. Amore nelle sue molteplici versioni, dunque. L’amore di Isa per Damiano, capace di sopravvivere a un distacco durato vent’anni, l’amore per i propri figli, più forte dell’istinto di sopravvivenza, della ricerca egoista, eppur necessaria, della propria felicità, l’amore di una madre per il figlio che non c’è più e l’amore di un uomo tradito che riesce a leggere nell’offesa del  tradimento, l’insolvenza di una richiesta per molto tempo ignorata e troppo tardi accolta. 
Nella cornice estiva di Bellarosa, paesino siciliano descritto con calore dall’autrice, si svolge la vicenda di Isabella e Damiano. Giovani innamorati, lei quindici anni lui diciotto, vengono separati e costretti a crescere in due mondi distaccati e diversi. Malgrado il trascorrere del tempo, il susseguirsi di due esistenze dissimili e lontane, il sentimento che li unisce rimarrà saldo e vivo. Vent’anni dopo il distacco Isa torna al paese per partecipare al funerale della nonna, unica persona della sua famiglia ad averle dimostrato un po’ di amore. Il suo matrimonio con  Sergio, è in crisi. La nonna e i due figli sono stati gli unici affetti autentici della sua esistenza. Incontrerà nuovamente Damiano. Damiano che non l’ha mai dimenticata, che continua ad aspettarla e che vede in quel ritorno l’opportunità di ricominciare da dove il destino li aveva separati. 
Per Isa sarà l’occasione di fare un viaggio a ritroso nel tempo, 
Con un sapiente alternarsi di passato e presente, Silvia Maira ci accompagna lungo il cammino intenso, nostalgico, dolcissimo e doloroso insieme, che porterà la protagonista ad interrogarsi sulla propria realtà, a dare risposte a quesiti che l’hanno tormentata per anni, a farle riscoprire quei banali momenti speciali che ha sempre desiderato.
Banali momenti speciali è un romanzo che l’autrice definisce un ricamo di sentimenti.
Aggiungerei che è un romanzo esistenziale, ricco di sentimenti veri. Pur essendo scritto in terza persona ha spesso il sapore del diario dove le ansie, le incertezze, le riflessioni della protagonista nella loro semplice profondità ci spingono ad interrogarci su noi stessi, sulla nostra vita sui nostri innumerevoli piccoli e grandi dubbi.
Un romanzo che Silvia Maira dedica Agli amanti delle storie reali ma al tempo stesso romantiche, dove l'amore vive di mille sfaccettature calate in un'atmosfera tipicamente sicula, vivace ed estiva.

domenica 7 agosto 2016

Vi consigliamo di leggere


Cristina Lattaro



L'amore è un’onda di rugiada che travolge tutte le barriere
Sabina insegna fisica in un istituto superiore. È sola, dopo la fine della convivenza con Giancarlo. Per lei non è stato facile chiudere un rapporto che durava da tempo, dimenticare e ricominciare. Così quando il preside, uomo molto severo, inizia a corteggiarla, lei va in crisi, dibattuta fra il ricordo di un amore passato e la proposta di una nuova avventura amorosa. Forse fin troppo ardita, dato che il preside è impegnato con una ragazza più giovane di Sabina e non ne fa mistero. Eppure per arrivare alla luce bisogna passare nel buio della notte. E tra le tempeste del cuore. Lo sa Marco, un ragazzo che Sabina incontra quando entra nella chiesa di Santa Lucia per ripararsi da un acquazzone. Un incontro casuale, o forse no?
Un romanzo ricco di emozioni e sentimenti, profondo ed estremamente sensuale, che vi coinvolgerà fino alla fine.

Mood: Emozionante – 

Vi consigliamo di leggere



GIULIA DAL MAS





Le rose vanno amate, ascoltate, innaffiate con il cuore 


Anna Castaldi abita a Verona, ma da sempre è innamorata della Provenza, terra d’origine dell’amata nonna Joséphine, che le ha fatto da madre e che da quando non c’è più ha lasciato un vuoto. Così, quando Anna si ritrova senza un lavoro, e incappa in un bizzarro annuncio in cui la proprietaria di un chateau provenzale cerca un’assistente, offrendo in cambio “un pizzico di magia”, non ci pensa due volte: prepara i bagagli e parte per la Francia. Tra dolci colline e lunghe distese di lavanda in fiore, Anna incontra madame De Rénard, un’elegante ed eccentrica signora di quasi ottant’anni dai gusti raffinati e la lingua tagliente, che le insegna mestieri antichi e ritmi lenti. Anna scoprirà un mondo diverso, pieno di magia ma anche denso di segreti. Un mondo in cui le emozioni e i sentimenti vincono sulla ragione, in cui l’amore e la passione hanno un ruolo centrale. E l’incontro con Luc, il “vigneron” della tenuta, occhi chiari e turbamenti nel cuore, la condurrà verso il suo destino.
Un romanzo magico, da assaporare lentamente, intenso come il profumo delle rose baciate dal sole del Sud, dolce e fresco come il miele alla lavanda.

VI CONSIGLIAMO DI LEGGERE


SILVIA MAIRA




I funerali di nonna Isadora riporteranno Isa, quarantenne di origini siciliane, dopo vent’anni, in Sicilia.
Il suo matrimonio con Sergio è in crisi. La nonna e i suoi due figli sono gli unici affetti autentici della sua esistenza.
Sarà l’occasione per fare un viaggio a ritroso nel tempo, scavando nei propri ricordi di bambina e di adolescente,  ritrovando  gli affetti che aveva lasciato. In questo viaggio tra i ricordi si ritroverà faccia a faccia con una parte del suo passato che aveva cercato di dimenticare, ma con il quale dovrà fare i conti, per riappacificarsi prima di tutto con se stessa e risolvere problemi della sua vita mai risolti.

Un percorso intenso, nostalgico, dolcissimo e doloroso al tempo stesso, che porterà la protagonista ad interrogarsi sulla propria vita, a dare risposte a delle domande che l’hanno inseguita, a far pace con se stessa e riscoprire quei banali momenti speciali che ha sempre desiderato.





E, se volete guardare il suo video, lo trovate qui:

https://www.youtube.com/watch?v=HPHTbfmcoTI









martedì 2 agosto 2016

Le recensioni di Roberta



STEPHEN KING, UN GENIO!

22/11/'63   è un bellissimo romanzo di fantascienza scritto da Stephen King e pubblicato in Italia nel novembre 2011.  Il tema è quello dei viaggi nel tempo e dell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy (la data riportata nel titolo del romanzo è infatti quella dell'omicidio del Presidente). 
Jake Epping, protagonista e narratore della vicenda, è un professore d'inglese  in un cittadina nel Maine. È un uomo infelice, appena lasciato dalla moglie ex alcolista. Per arrotondare lo stipendio, inizia a dare anche lezioni serali
Un giorno, mentre è a scuola, Epping viene chiamato urgentemente da Al Tempelton, gestore di una tavola calda da lui spesso frequentata per i prezzi modici. Al gli rivela di essere malato terminale di cancro ai polmoni e che nel retro del locale c'è un varco temporale che porta esattamente alle 11:58 del 9 settembre del 1958. Al spiega anche che si è recato spesso nel passato per acquistare la carne che usa nel locale, e che al ritorno nel presente sono trascorsi ogni volta solo due minuti. Inoltre qualsiasi ritorno nel passato annulla le ripercussioni sul presente del precedente viaggio temporale.
Jake così viaggia una prima volta nel passato e ha la possibilità di passare qualche ora nel Maine degli anni Cinquanta. Tornato nel presente, Al spiega a Jake il suo piano di tornare indietro nel tempo e impedire l'omicidio di John Fitzgerald Kennedy, impedendo così (secondo Al) tutte le conseguenze derivate da quell'omicidio: la guerra del Vietnam, la morte di Robert Kennedy e Martin Luther King e le rivolte razziali dei neri. Si tratta di un'impresa difficile perché il passato è restio a farsi cambiare e cerca in tutti i modi di impedire qualsiasi modifica.
 Jake decide comunque di  provare a salvare Kennedy, proprio per impedire la guerra del Vietnam.  Inizialmente cerca un posto dove vivere a Dallas, la città in cui sarà ucciso Kennedy, ma la città lo inquieta e così si trasferisce nel tranquillo paesino di Jodie. Qui ricomincia ad insegnare, guadagnandosi il rispetto della comunità e dei suoi alunni. Sempre a Jodie conosce la nuova bibliotecaria, Sadie, della quale si innamora. Sadie si è separata da poco dal marito Johnny, un uomo afflitto da turbe psichiche e strane manie, ed è in attesa del divorzio formale: i due sono costretti ad amarsi di nascosto per via dei pregiudizi e dei moralismi ancora diffusi in quell'epoca. George, però, commette una serie di errori (ad esempio canticchia una canzone sconcia dei Rolling Stones, non ancora esistenti) che insospettiscono Sadie.
Nel frattempo indaga su Lee Harvey Oswald, cercando di capire se ha agito da solo o se è stato aiutato. Scopre la personalità repressa di quell'uomo, la turbolenta vita familiare, le vicende che segnano il suo ritorno dall'Unione Sovietica insieme alla moglie russa Marina. Convinto  che Lee Oswald agisce da solo, inizia ad attrezzarsi per impedirne il piano. Il suo progetto però incontra notevoli ostacoli: è costretto a rientrare precipitosamente a Jodie per salvare Sadie dal marito Johnny che è tornato ad ucciderla, geloso della sua felicità; poi Sadie scopre che vive fra Fort Worth e Dallas e torna a sospettare di lui. Alla fine George le rivela la verità, ovvero che è venuto dal futuro per impedire l'omicidio del presidente. Sadie gli chiede una prova e George le rivela esattamente la conclusione della crisi dei missili di Cuba e di un match pugilistico alla quale i due vanno ad assistere.
  Il giorno fatidico riescono a fermare Oswald in tempo, salvando Kennedy, ma Oswald prima di morire uccide Sadie. George diventa un eroe nazionale, riceve i complimenti del Presidente e di sua moglie, viene cercato da giornali e tv. Protetto dalla FBI che sospetta sia stato inviato dall'Unione Sovietica (per via del misterioso passato) per impedire l'attentato, George ha la possibilità di sparire nel nulla e di tornare nel futuro.
 Rientrato nel futuro, George si ritrova a vagare in un Maine irriconoscibile selvaggio e post-apocalittico e si fa raccontare gli ultimi quarant'anni di storia americana. Salvato dall'attentato, Kennedy ha vinto le elezioni del 1964. Il suo secondo mandato è stato però un disastro. Il suo successore, George Wallace, un conservatore integralista, decide di stroncare i vietcong, sganciando bombe atomiche. Negli anni ottanta, l'America indebolita sul piano morale e militare, viene attaccata dagli integralisti islamici . A guidare gli Stati Uniti è ora Hillary Clinton che ha preso il posto del marito Bill, morto qualche anno prima per un infarto. Inoltre un grave incidente nucleare sconvolge tutta l'area del New England, mentre la Terra è segnata da continue scosse e fratture della crosta terrestre che secondo gli scienziati porteranno alla fine del mondo nel 2080.
Jake capisce che il piano suo e di Al di fermare l'attentato a Kennedy si è rivelato un fallimento; si convince però definitivamente che è meglio non cambiare il passato. Ogni cambiamento infatti porterà a modificare in negativo il futuro. Jake torna così nel 2011. Nel finale, decide di tornare a vedere come è diventata Jodie, l'unica città in cui è stato felice, dopo cinquant'anni. Capita durante i festeggiamenti per il centenario e scopre che Sadie, ormai anziana, è stata nominata "cittadina del secolo" per il suo grande impegno civile e di solidarietà, nato proprio come reazione alla morte di Kennedy, e la "conosce di nuovo"
 Buona parte del  lungo romanzo è dedicata a narrare il modo di vita nella provincia americana negli anni a cavallo tra cinquanta e sessanta del XX secolo.Il libro dedica grande attenzione ai dettagli e alla vita negli anni sessanta, dandone un'immagine tutto sommato positiva, migliore dell'epoca attuale anche se King è ben attento a mostrare anche i lati negativi di quel periodo, scagliandosi in particolare contro la segregazione razziale ancora molto forte nel Sud degli Stati Uniti, i tabù sessuali, l'ipocrisia della morale.
Molti gli elementi intertestuali con altri famosissimi romanzi di King: Jake Epping finisce a Derry nel Maine, città già citata molte volte da Stephen King nei suoi romanzi, e incontra Beverly Marsh e Richie Tozier, due ragazzi che fanno parte de "Il gruppo dei Perdenti", protagonisti del romanzo It dello stesso autore pubblicato nel 1986. Un ulteriore riferimento al romanzo It è riscontrabile nei misteriosi ed efferati omicidi di bambini cui gli abitanti di Derry accennano malvolentieri quando interagiscono con Jake; tali omicidi sono opera proprio del mostro presente in It.  Il protagonista Jake Epping, durante la permanenza nel passato, inizia la scrittura di un romanzo giallo dove un pagliaccio commette degli omicidi. Ancora un riferimento al romanzo It!
John Clayton, l'ex marito di Sadie  e che la sfigura con un coltello, pedina i due a bordo di una Plymouth Fury bianca e rossa "erede" di Christine, la macchina infernale.
Il libro rappresenta una svolta nella produzione letteraria di King: considerato più che un romanzo di fantascienza, un romanzo storico per l'ambientazione nel passato, la cura dei dettagli, le informazioni che fornisce sulla vita quotidiana, la mentalità dell'epoca, la tecnologia. Ha ricevuto grandi apprezzamenti dai maggiori quotidiani americani ed è stato adattato in una miniserie televisiva, intitolata 22.11.63, trasmessa  negli Usa quest’anno.
Eccellente costruzione narrativa, sebbene a tratti un po’ troppo ricca di particolari che mettono alla prova la memoria e l’attenzione del lettore,  22/11/63 vuol essere una riflessione sulla memoria, l’amore, la perdita e il libero arbitrio. È un libro pieno di domande: può un uomo fare la differenza? C’è un modo per cambiare la storia o essa è ineluttabile? L’amore può conquistare ogni persona? Esiste davvero il cosiddetto “effetto farfalla” per cui ogni minimo cambiamento nella storia dell’umanità porta a enormi e imprevedibili cambiamenti successivi? Tutto contribuisce a una delle storie di viaggi del tempo più belle di sempre. King ha scritto un libro profondamente romantico e pessimista, la cui risposta è comunque che questo è il migliore dei mondi possibili e qualsiasi tentativo di modificare il passato in meglio porterà a inaspettate rovine.

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