martedì 21 luglio 2015

Una bella e interessante iniziativa  promossa dall'Associazione Nazionale Privi della Vista e Ipovedenti Onlus di Campobasso 



"BE  MY  EYES"



Associazione Nazionale Privi della Vista ed Ipovedenti Onlus
Via Monte Sabotino 1 – 86100 Campobasso
tel. 0874 91246



Presidente ANPVI Campobasso:  Carmine  Ranallo

Soci Promotori: Pietro  La Barbera  e  Florence  Della Valle

Be my eyes: usare la rete internet per dare o ricevere aiuto nella vita quotidiana
Descrizione: Be my eyes. Help blind people see. Letteralmente, sii i miei occhi. Aiuta i ciechi a vedere. Questa nuova applicazione, uscita il 15 gennaio 2015, promette di rivoluzionare la vita quotidiana di chi non vede in modo significativo, ma dipende molto da noi, perché è una somma tra nuove tecnologie ed aiuto umano.
Questo approccio si definisce volontariato a distanza: una persona vedente, che stia in Italia o dall'altra parte del mondo, risponde alla richiesta di aiuto tramite videoconferenza e dà le informazioni che si chiediamo a voce. E tutto in tempo reale.
Il suo successo in Italia o meno, dipenderà da quanti saranno interessati all'app e, quindi, quante persone vedenti verranno messe a conoscenza e si iscriveranno alla rete di Be my eyes per dare una mano. La finestra è banalissima. La prima volta chiede una piccola registrazione. Nome, cognome, mail, password, e ruolo. Vedente o non vedente. Effettuati questi passaggi si ha solo un paio di pulsanti: impostazioni e connetti al primo volontario disponibile. La richiesta di aiuto, può essere avviata anche tramite doppio tap con due dita.
Note: Per ora l'app, sia per i vedenti sia per i non vedenti, è compatibile soltanto su iPhone, dal 4s in poi.
Possibili esempi di utilizzo: Be my eyes può aiutare in molti casi, di cui noi riportiamo solo alcuni esempi - Il computer non parla? Per favore mi puoi guardare il video e dirmi cosa c'è scritto? Poi dipendentemente dalla disponibilità del volontario si può anche pensare di risolvere il problema bloccante per il computer, ma non è affatto detto. Non bisogna abusare della disponibilità altrui
configurare delle impostazioni su un qualsiasi elettrodomestico con display vedere il credito residuo, ed eventualmente il contenuto, sui distributori automatici aziendali guardare i colori degli abiti da indossare, o le paia di scarpe se ne si hanno due uguali, per evitare di andar via con una scarpa per sorte, verificare i colori di una pietanza il cui colore diverso segnala che la cottura è giusta, leggere scadenze su medicinali e alimenti. I casi in cui potrebbe esser utile questa app potrebbero continuare, l'importante è, come già detto, non approfittare a oltranza della disponibilità altrui. Per esempio: "leggimi il menu del televisore digitale terrestre che risintonizzo i canali. Ah, già che ci sei. Non è che puoi starmi qua in videoconferenza a spiegarmi le scene dato che non sono audiodescritte?" ...ma anche no! Tutto il tempo rubato a un volontario per guardarci l'ultimo episodio di centovetrine, è tempo che quel volontario potrebbe usare per aiutare qualcun altro o, semplicemente, per la propria vita, esattamente come risulterebbe tempo rubato sia al volontario sia ad altre persone bisognose d'aiuto, quando qualche cieco possa pensare di utilizzare Be my eyes per perdersi in chiacchiere chiedendo al volontario quanti anni hai, vuoi fare amicizia con me, come ti chiami, vuoi fare ...altro... facciamo 2 chiacchiere, ecc. Ogni chiacchiera risulterà tempo perduto dal volontario dietro a qualcosa di superfluo mentre qualche altra persona come noi e in difficoltà, è là che aspetta che qualcuno si liberi. Un esame di coscienza, quindi, è d'obbligo, prima di premere il pulsante connetti, essere sicuri di averne realmente bisogno. Per incontri e conoscenze varie, ci sono in rete migliaia di siti nati apposta per quello. Un'altra cosa assolutamente da non fare, è quella di ricevere l'aiuto e poi chiudere la chiamata senza salutare e senza dire grazie. E, soprattutto, è necessario evitare di essere scortesi qualora la persona che ci aiuta possa incontrare delle difficoltà; si cerchi di venirsi incontro uno con l'altro. Nostro dovere è segnalare tramite gli strumenti messi a disposizione dall'app, comportamenti scorretti da parte degli utenti. Sia lato non vedente, sia lato vedente, segnalare l'abuso è il primo passo per rendere Be my eyes un network migliore ed utile a più persone possibili.

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