venerdì 18 luglio 2025

Recensione a cura di Lorena Marcelli – Lo stronzo geniale di Raffaella R. Ferré (Colonnese Editore)


Guida di sopravvivenza sentimentale per chi ha avuto almeno un Nino Sarratore in vita sua

Di uomini affascinanti e devastanti è piena la letteratura. Di manuali per imparare a riconoscerli, però, ce ne sono pochi. Ecco perché "Lo stronzo geniale", pubblicato da Colonnese e scritto da Raffaella R. Ferré, è uno di quei libri che dovrebbero consegnarti insieme alla carta d’identità, subito dopo il primo batticuore adolescenziale. 

Il sottotitolo, “guida semiseria ai Nino Sarratore”, mette subito le cose in chiaro: qui si parla di lui, il poeta con le sopracciglia educate e le mani eleganti, quello che ti parla della libertà delle donne mentre seduce tua madre e dimentica tuo figlio. Sì, proprio quel Nino Sarratore, che Elena Ferrante ha scolpito nella memoria di una generazione come l’archetipo perfetto dell’uomo che incanta e poi sfuma, lasciandoti con lo sguardo fisso nel vuoto e una ciotola di pasta sul fuoco diventata carbone.

Raffaella R. Ferré non scrive un saggio nel senso accademico del termine. Scrive un prontuario di sopravvivenza emotiva, con tanto di mappa dei pericoli, lista dei segnali d’allarme, e – chicca delle chicche – un test finale per riconoscere lo S.G. (Stronzo Geniale) nella tua vita. Spoiler: se stai pensando “no, ma il mio non è proprio così”, è probabile che sia proprio così.

Con una scrittura brillante, lucida e spietata (ma anche molto divertita), l’autrice disseziona il personaggio di Nino, lo collega ad altri fratelli illustri, passando per certi cantautori dal romanticismo tossico – e ne fa un simbolo universale di disfunzionalità relazionale con stile. E tu, lettrice, leggi sorridendo ma anche un po’ digrignando i denti, riconoscendo battute, dinamiche e monologhi che forse hai già sentito. (E magari applaudito. Pentendotene dopo.)

Ferré non salva nessuno. Nemmeno noi. Perché il vero colpo di classe del libro è che non si limita a puntare il dito contro l’antieroe, ma lo usa per parlare anche delle nostre fragilità, delle aspettative che nutriamo, delle scuse che cuciamo su misura per non vedere. È ironico, sì, ma non banale. È leggero, ma sa colpire dove serve. Diciamolo: ci voleva una voce femminile, sarcastica ma lucida, per rendere giustizia a tutte quelle Lenù che abbiamo dimenticato quella volta che abbiamo risposto al messaggio alle due di notte fingendo disinvoltura.

Lo stronzo geniale è, dunque, un piccolo gioiello partenopeo, intelligente, tagliente e scritto con una penna che sa essere affilata ma anche affettuosa. È una lettura da comodino, da zaino, da prestito tra amiche. Da leggere con l’evidenziatore in una mano e la consapevolezza nell’altra.

Perché sì, Nino è geniale. Ma noi, d’ora in poi, lo saremo di più.

Nessun commento:

Posta un commento

I Post più letti

Recensione a cura di Lorena Marcelli – Lo stronzo geniale di Raffaella R. Ferré (Colonnese Editore)

Guida di sopravvivenza sentimentale per chi ha avuto almeno un Nino Sarratore in vita sua Di uomini affascinanti e devastanti è piena la let...