mercoledì 12 luglio 2017

Recensione "Un fiore d'ombra" di Debora De Lorenzi



Un fiore d'ombra
Debora De Lorenzi



Ebook € 2,99
Cartaceo € 13,00

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Tredici possibilità per sfuggire al destino di distruzione che è toccato in sorte alla bellissima e misteriosa Amina: ripudiare il male, e così le sue origini arcane e sconosciute, o seguire il richiamo di un amore irraggiungibile con Azrael, che di vita in vita rincorre, ma non può vivere? Dubbi atroci e flashback improvvisi scuotono il presente: tra apparizioni divine e diaboliche, scontri sanguinari e morti violente, Amina va scoprendo se stessa e i suoi tanti passati. Solo così potrà scegliere il suo destino. Con "Un fiore d'ombra", Debora De Lorenzi ripropone l'atavica lotta tra Bene e Male, portandola ai giorni nostri, nelle strade di una Parigi fascinosa e indecifrabile, spostando via via l'azione tra i più originali anfratti dell’occulto.

“Non amo particolarmente il Fantasy e non lo leggo.” Questo lo asserivo prima di conoscere Debora De  Lorenzi, leggere il suo “Un fiore d’ombra” e ricredermi sul genere; perlomeno sui Fantasy scritti da Debora. 

La storia si apre in una Parigi gotica e segreta con Amélie Bonnet, ragazza tanto giovane quanto ingenua, che si innamora perdutamente di Sat, il maligno che riempirà di inquietudine e di curiosità l’anima dei lettori.
Già dalla descrizione dei due personaggi di apertura si intuisce la capacità dell’autrice di muoversi su due binari: quello della trama e quello dello scavo psicologico dei molti protagonisti (umani e sovrannaturali) che, tuttavia, vengono resi reali e convincenti dalla penna della De Lorenzi. 

La vera protagonista del romanzo è Amina, la figlia di Amèlie e di Sat. La ragazza si trova a vivere dei dèjà vu che la sconcertano e la scuotono ma che, piano piano, ci permettono di ripercorrere tredici vite, compreso la sua. Un passato che riaffiora attraverso le Sacre Scritture, che l’autrice dimostra di conoscere bene e che inserisce più volte nel testo attraverso citazioni. 
La cosa che colpisce di più è che, nonostante il tema trattato e la delicatezza dell’argomento, l’autrice non manca mai di rispetto alla tradizione cristiana, riuscendo a non prendere posizioni personali, ma usando sempre le informazioni e le citazioni in maniera oggettiva e inattaccabile.
Quello che si percepisce, inoltre, mentre si legge il romanzo, è il lavoro di studio e ricerca che c’è dietro ogni parola e ogni situazione descritta e, questo, fa dell’autrice una vera professionista della scrittura.


La tredicesima vita è quella che gli spiriti le concedono per l’ultima volta; Amina dovrà scegliere se abbracciare il bene o se cedere al male. L’atavica lotta fra il bene e il male è il soggetto predominante nel romanzo di Debora De Lorenzi. Il Male si nasconde ovunque e voi lo percepirete in ogni riga, in ogni parola, in ogni gesto dei personaggi. Solo Amina potrà decidere se porre fine alla lotta e decidere se tornare nella casa del padre malefico o se lasciarsi andare fra le ali dell’Angelo che ama e che le ha rubato il cuore.

“Ma io continuai ad avanzare e resistere. Pochi momenti che sembrarono durare anni ed arrivai alla casa. E ora? Dissi a me stessa. Lui rispose : “ENTRA, FIGLIA MIA”. Oltrepassai la soglia, con l’anima in fiamme e la testa oltraggiata da una miriade di voci. Impossibile isolarle, distinguerle, finché un bagliore accecante mi investì, marchiando a fuoco nella mia mente l’origine di tutto: Allora si chiamava ancora Lucifer, portatore di luce. Ora non più, ora era Sàtan, l’avversario.”

Tredici storie che attraversano i secoli e che rendono la narrazione ancora più difficile. Tredici storie che dimostrano ancora una volta la bravura dell’autrice che ha descritto personaggi, ambienti e storie che vanno dal 300 d.c all’inaugurazione della Torre Eiffel (1889).
Un lavoro di ricerca certosina, puntigliosa, affascinante e ammirevole sotto ogni punto di vista. Debora De Lorenzi dimostra un’abilità che appartiene a pochi altri narratori: riesce a scrivere storie dall’intreccio complesso senza perdere il filo narrativo che lega i personaggi fra di loro. Il tutto senza dimenticare i sentimenti e l’amore in tutte le sue manifestazioni, come quello di Amèlie per la sua bambina, l’amore malefico di Sat e, infine, l’amore che ha aspettato per tredici vite la scelta definitiva.
Un romanzo che potrebbe sembrare solo un Fantasy ma che è molto molto di più

Debora De Lorenzi


Nata a Pavia nel 1972, Debora De Lorenzi ha lavorato per lungo tempo nel campo del turismo e della congressistica, assecondando le proprie abilità organizzative e la propria predisposizione al contatto col pubblico. Amante del cinema, della musica, del teatro e delle arti in genere, ha da sempre coltivato anche la passione per la letteratura. Neopresidente dell’associazione culturale “Gli amici della biblioteca”, in questo periodo collabora con la Biblioteca di Pieve Albignola organizzando laboratori, e coadiuvando iniziative volte a promuovere la lettura, anche presso le scuole. È con “Maledetto libero arbitrio” che nel 2009 inizia la sua avventura editoriale, seguita poi dalla pubblicazione de “L’imbroglio dell’anima” nel 2011 con Butterfly Edizioni, grazie al concorso “Parole di carta” nel quale si aggiudica il primo posto. Il suo ultimo lavoro edito Butterfly Edizioni è intitolato “Un fiore d’ombra”, ed è disponibile in libreria da aprile 2013. Nel 2014 autopubblica tramite la piattaforma Create Space di Amazon “Il libro della vita” e da allora ha fatto del self-publishing la sua scelta editoriale, come testimonia anche il suo ultimo romanzo, “L’imbroglio dell’anima”, versione riedita e completamente rinnovata della prima stesura, uscito a marzo sia in cartaceo, che in e-book. La sua fantasia inesauribile, sta già lavorando alla prossima opera, in cui tratterà nuovamente il genere fantasy.

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