martedì 10 luglio 2018

Le recensioni di Maria Sabina Coluccia "Angels, lacrime di sale"


Barbara S.Sanlei
Angels , Lacrime di sale
Lupi Editore € 10,00

Di Maria Sabina Coluccia
«E alla fine di tutto sono sola. Io sono morta. Condannata a vivere per sempre, ma morta». E ancora: «Sono un Angelo. Il mio compito è di vegliare e proteggere. Se sarò fortunata potrò avere sprazzi di gioia, ma nulla di più. Figlia della luce, ma condannata alle tenebre». Ecco un brevissimo estratto dalla prima pagina di Angels – lacrime di sale, di Barbara S. Sanley, per i tipi di Lupi Editore. La prima pagina, ossia l’epilogo. È così che comincia questo fantasy, avvincente opera prima di una autrice che ha le sue radici nella misteriosa Scozia, dove è tornata a vivere, e dove ha trovato l’ispirazione per il romanzo di cui parliamo oggi. Divide il suo tempo tra l’ospedale di Inverness, per cui lavora, la sua famiglia e la sua passione, la scrittura. Le magiche Higlands l’hanno stregata, nel senso migliore del termine, ed ecco nascere Angels-lacrime di sale. Un fantasy, dicevamo, ma attenzione: non si aspetti il lettore di veder svolazzare tra le pagine del libro della Sanley angioletti aureolati e provvisti di soffici piumette bianche. No. Qui siamo di fronte a un archetipo, materializzato da uomini e donne in carne e ossa, che hanno scelto di lavorare nell’ombra, a favore di una Causa. Quale? La giustizia. Laddove le leggi ordinarie non riescono a portare giustizia e pace arrivano gli Angels. Shanya, la protagonista della storia, si troverà suo malgrado a diventare un Angelo. È il suo destino e si compirà, tra mille colpi di scena, e situazioni molto umane e poco divine. Shanya conoscerà la sofferenza, l’abbandono, l’amore, l’amicizia. Farà insomma tutte le esperienze tipiche di una giovane donna europea nella capitale del Regno Unito. Ma ha il destino segnato, e alla fine di tutto farà un gran salto nel buio. E così torniamo all’epilogo, la prima pagina, che spinge a leggere e a sfogliare questo libro come se fosse un’urgenza. In effetti un’urgenza esiste: quella di scoprire gli stessi segreti in cui si trova coinvolta la protagonista. Non è una storia banale quella raccontata da Barbara Sanley, né troppo semplice. È certo l’eterna lotta tra il bene e il male, ma raccontata in un modo avvincente, profondo, con grande attenzione a non cedere troppo al fantastico, calibrando con sapienza le vicende umane e terrene con gli aspetti più propriamente sovrasensibili, intersecati alla trama. La lettura è scorrevole, fluida. I personaggi sono ben caratterizzati e portano alla luce tutte le umane debolezze, ma pure le qualità migliori a cui possiamo attingere: un paio tra tutte, il coraggio e il senso di giustizia. È un romanzo ricco di colpi di scena, dove niente può essere dato per scontato né prevedibile. L’amore si manifesta nei suoi tratti più intensi e a volte drammatici, il sacrificio di sé, la scelta di operare per la Causa del bene, pur non conoscendone tutti i segreti, dimostrando sempre piena fiducia nell’organizzazione denominata Angeli, sottende a tutta la narrazione. E alla fine tutto si scioglie, tutto si chiarifica, in una nuova alba. C’è ancora però spazio per l’imprevisto, fino all’ultima riga. C’è ancora spazio per una domanda “e poi?”. Non resta che tuffarsi in questa emozionante avventura, e andare a conoscere da vicino Shanya e i suoi Angeli.

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