giovedì 7 dicembre 2017

Le recensioni di Maria Sabina Coluccia

V.I.T.R.I.O.L
Cailleach
Vito Ditaranto


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Giovanni è un ragazzo con uno strano dono: riesce a vedere ciò che gli altri non vedono. Tra le sue visioni vi sono anche esseri strani e malvagi. I Cailleach. Nella mitologia irlandese e scozzese la Cailleach o Cailleach Bheur ("Vecchia Donna"), è una strega divina. La parola cailleach deriva dall'antico irlandese caillech ("colei che si cela con un velo"). Il termine ricorre in parole composte gaeliche come cailleach-dhubh ("vecchia nutrice") o cailleach-oidhche ("vecchia civetta") e nell'irlandese cailleach feasa ("veggenti") e cailleach phiseogach ("maghe"). Una parola collegata è il gaelico caileag ("giovane donna"). Oscura invece la relazione con l'irlandese síle che ha portato alcuni a collegare la Cailleach con i bassorilievi di Sheela na Gig. Giovanni da tre anni ha un sogno ricorrente: i dipendenti di una sala BINGO morti. Follemente innamorato di Arael, la loro storia d’amore durerà per l’eternità. Tra amore, follia, visioni, il viaggio durerà in eterno scoprendo un mondo fuori dall’ordinario. Certe sensazioni, certe domande insistenti che ci portiamo dentro, certi "non so che" altro non sono che il ricordo di lontane emozioni. "Non bisogna lottare contro le debolezze e i vizi. Che si tratti di gelosia, di collera, di cupidigia, di vanità, occorre mobilitarli affinché operino nella direzione voluta. Se è naturale utilizzare le energie della natura, perché meravigliarsi quando si tratta di utilizzare certe energie primitive che sono in noi? ".
Io non sono di nessuna epoca e di nessun luogo; al di fuori del tempo e dello spazio, il mio essere spirituale vive la sua eterna esistenza... 
Alessandro conte di Cagliostro (Giuseppe Balsamo)


Di Maria Sabina Coluccia

Sii felice. Persevera. Accetta la vita per quello che è, compresa la perdita delle persone che ami.  Accetta di essere diverso, John Blond. Accetta il tuo dono. 
Giovanni Biondi, per tutti John Blond, alla fine deve arrendersi ad Arael Rispoli, la donna che è molto di più della sua anima gemella, è il suo destino, e che il destino allontana da lui. Per Arael e Giovanni ci sarà quella che la dolce a Arael definiva la “gratificazione ritardata”. Giovanni Biondi deve arrendersi a diverse cose. Innanzi tutto al fatto di essere il prescelto, poi a quella capacità innata di vedere i morti, e infine a non poter sempre cambiare il corso delle cose. Ci troviamo immersi in un thriller paranormale, scritto dal bravo Vito Ditaranto, già autore di altri romanzi, tra cui Vitriol-L’Artigliatore. Questo che andiamo a presentare ne è il seguito e si intitola Vitriol-Cailleach, reperibile su Amazon. Tutto inizia a Venezia, città cara all’autore, tre anni e mezzo prima rispetto agli eventi narrati in Cailleach. E tutto termina a Taranto, oggi. Giovanni Biondi, un giovane tarantino capace di vedere i morti, si trova a essere scelto per conservare un vecchio codice cabalistico ritrovato a Venezia qualche tempo prima. “Io Jacob Frank, lascio queste carte nelle mani del mio fidato amico Giovanni Biondi, fiducioso che per sua interposta persona finiranno nelle mani più attente e comprensive”. È lui quello a cui è stato passato il testimone. Joshua Tree, che lo ha preceduto in questo compito è morto. Ora tocca a Giovanni. Questo è infatti il messaggio che legge il giovane Giovanni nel manoscritto, scomparso da Venezia e riapparso, tre anni e mezzo dopo, in un cofanetto argentato, dietro l’altare di San Lorenzo, a Taranto. 
È una giornata d’estate, di quelle torride, a cui la città di Taranto è abituata, e John Blond, grande amico della polizia tarantina, si troverà prima a smascherare un assassino, grazie al suo dono, e poi a dare la caccia ai Cailleach, nel tentativo di evitare che l’incubo che lo perseguita da tre anni si avveri. L’incubo da cui scappa è un sogno ricorrente, una strage al Bingo della città. I Cailleach sono figure spaventose ultraterrene, che compaiono in prossimità di eventi di sangue nella mitologia irlandese e scozzese sono associati alle forze più violente della natura. Fiutano le vittime e le seguono. E Taranto, in quel momento, sembra essere invasa dai Cailleach. Sarà John a capire, forse un po’ tardi, dove si verificherà la strage. Ci tornano in mente le parole di Arael, delicata protagonista femminile che l’autore ha sapientemente saputo tratteggiare, colei che porta l’amore lieve e forte al tempo stesso, tra le pagine di questo thriller. Sii felice. Persevera, ripete alla fine di tutto Arael. Il destino non si spezza, chi è destinato a trovarsi lo fa, anche in tempi diversi a quelli ai quali siamo abituati a pensare. L’amore resiste, anche alla morte. Arael è stata sempre al fianco del suo John, lo ha seguito, accompagnato e mai abbandonato, nella più folle avventura che il ragazzo si sia trovato a vivere. E non lo abbandona neppure nel momento più tragico del romanzo. Ma non vogliamo svelarvi oltre. La tensione emotiva è alta, il mistero e il gusto della scoperta non sono da meno. Non mancano i colpi di scena, le descrizioni sono accurate, i dialoghi intriganti e scorrevoli. Colpisce la semplicità e insieme la delicatezza della protagonista femminile, Arael, una delicatezza a cui fanno da contrappunto sequenze descrittive che tendono i n alcuni casi, al macabro. I Cailleach assetati di sangue sono ovunque, arrivano attraverso una stanza buia e nera, che rimanda inevitabilmente alle paure ancestrali dell’uomo. Sono demoni in vacanza, secondo Arael, spiriti terrificanti e malvagi, per Giovanni, che di spettri se ne intende. Imponente, nei tratti fisici e caratteriali è anche la figura di quello che viene associato al jinn, entità sovrannaturale a carattere maligno, appartenente alla tradizione araba, capace di scatenare, da morto, un poltergeist spaventoso, a cui Giovanni e Arael scampano per miracolo. Tenera, struggente, la scena finale, che è intrisa d’amore, ma di un tipo d’amore che la vita non può più contenere. Il destino può essere crudele. E per questo ci vien da ripetere, con Arael Rispoli: “sii felice. Persevera”.

Un thriller che offre molti motivi di riflessione, ai confini con la realtà. Un romanzo un po’giallo, un po’nero, e un po’ rosa, che tocca la mente e il cuore, lasciando un’impronta mista, fredda, tagliente eppure morbida e profumata. Da leggere senza dubbio.

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