mercoledì 1 luglio 2015

Recensiamo

Virginia Dellamore
"Lady Opaline"

Sinossi

Inghilterra, 1800. Opaline è una lady molto particolare: aristocratica, bella come il sole, con due splendidi occhi color fiordaliso, potrebbe ambire a sposare un duca. Ma a lei non importa nulla dei salotti mondani o di sfoggiare vestiti e sorrisi a Londra durante la Stagione; il suo desiderio più grande è vivere in campagna, tra il cielo e l’erba, a contatto con la natura, gli animali, e il ricordo della sua idilliaca infanzia. Un’infanzia finita con la morte del padre, la cui assenza ha lasciato un vuoto incolmabile nel suo cuore. Opaline è cresciuta così: insofferente alle regole, più brava ad arrampicarsi sugli alberi che a servire il tè, danzare il minuetto o lanciare sguardi languidi da dietro un ventaglio. A diciotto anni appena compiuti, Opaline è schietta, genuina, generosa e solare. Innamorata di un amico d’infanzia, il dolcissimo Edward, non osa rivelargli i propri sentimenti e si limita ad ammirarlo da lontano. Intanto, di notte, si reca nei boschi per distruggere le trappole dei bracconieri, cura gattini e colombi feriti, legge romanzi d’avventura e cavalca senza sella, provocando nella madre ben più di un sussulto d’angoscia al pensiero che la sua unica figlia femmina sia una tale scapestrata. 
Quando Alexander Knight giunge nel Leicestershire dalla lontana America, Opaline si ripropone di detestarlo. Lui è l’antitesi di Edward: tanto quest’ultimo incarna l’idea fiabesca del principe azzurro, quanto Alexander è il perfetto prototipo del mascalzone. Sfacciatamente ricco e arrogante, Mr. Knight si contrappone ai damerini inglesi, è maleducato e materiale, passionale e cinico, e cela un drammatico segreto che risale al suo passato. 
L’incontro fra i due si traduce ben presto in uno scontro di volontà saturo di scintille. Lui è attratto da questa insolita giovane donna che pare del tutto inconsapevole della propria bellezza, e lei è inquietata da un uomo così deciso e scandaloso che sembra nascondere l’inferno in fondo agli occhi. 
Ma l’amore arriva dove la ragione si arrende. 
Durante una sfolgorante primavera, tra balli, concerti, pic-nic all’aperto, incontri al chiaro di luna e viaggi rocamboleschi, Alexander e Opaline si avvicineranno più di quanto avessero mai immaginato, scoprendo cose impensabili l’uno dell’altra: che anche l’uomo dai modi più spietati nasconde un’anima, e basta una tenera scintilla a scatenare un incendio; che una donna innamorata è capace di uno straordinario coraggio; che la patria non è un luogo terreno ma il posto dove abita il cuore, e che un perdono sincero può dare più soddisfazione di un’atavica vendetta. 
Un romance storico dolce e sensuale, con due protagonisti caparbi e un microcosmo di personaggi secondari, sullo sfondo della verdeggiante campagna inglese, della Scozia, e del tempestoso Oceano Atlantico.
                                         
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Un esordio(?!) con il botto. Se di esordio si tratta, Virginia Dellamore rappresenta l'autrice self dei miei sogni:brava, preparata, con una  proprietà linguistica  che farebbe invidia anche al più scaltro degli scrittori affermati, e con la capacità di sviluppare la trama del romanzo con una tecnica a dir poco perfetta. Al di là della storia, della quale avete letto la sinossi, e sulla quale non voglio soffermarmi più di tanto, considerato che il breve riassunto è di per sé sufficiente per invogliare il lettore ad acquistare il romanzo, vorrei, invece, disquisire sulla sottile strategia di marketing messa in atto dalla scrittrice, per far sì che "Lady Opaline" balzasse al primo posto in classifica, non appena pubblicato. ( A questo punto mi torna il dubbio legittimo che la Dellamore non sia una self).
Iniziamo dalla cover, a cura di Elisabetta Baldan, una delle grafiche più brave che mi sia capitato di conoscere. (Almeno fino a questo momento). Un bellissimo volto in primo piano. Un volto dai lineamenti perfetti, con grandi occhi azzurri e colori che ricordano i dipinti a olio dell'epoca nella quale si svolgono le avventure di Alexander e Opaline. La Dellamore ha scelto una professionista dell'immagine, una grafica che sa come colpire l'attenzione del potenziale lettore. Hanno lavorato (entrambe, oserei dire), su un'immagine semplice e d'effetto, che, inevitabilmente, avrebbe attirato l'attenzione delle lettrici con la potenza di una calamita. Scelta perfetta, così come lo è l'impianto narrativo e la scelta del punto di vista dell'osservatore. Una terza persona alternata ( la storia raccontata in base alle emozioni di entrambi i protagonisti, ma non così spesso come lamentato da alcune lettrici), che ci permette di conoscere bene entrambi e che non ci induce a odiare Alexander, che non è, poi, terribile come sembra.  È vero che l'intreccio è quello del romanzo d'appendice, ma è vero anche che l'autrice ha usato un linguaggio vivace e scoppiettante e uno stile fluido che non annoia nemmeno per un istante e che porta il lettore a voler sapere sempre quello che accadrà nel capitolo successivo. 
Ora passiamo a esaminare la seconda strategia messa in atto dall'autrice per stuzzicare l'interesse delle potenziali e ignare lettrici: creare curiosità  e mistero intorno alla sua figura.  È bastata una scintilla e l'incendio è divampato on-line. "Avete letto Lady Opaline?" ; "Ma chi è questa Virginia Dellamore?" ; "Qualcuno di voi ha mai sentito parlare di Virginia Dellamore?" Tre domande sufficienti a scatenare il putiferio su Facebook e dintorni. A questo punto la strategia di marketing messa in atto così abilmente, avrebbe potuto correre il primo rischio legato alle variabili incontrollabili, ossia le recensioni negative da parte di chi non avrebbe sopportato la concorrenza di una perfetta sconosciuta. Ma la nostra autrice sa che nessuno oserà criticare un romanzo così bello e scritto così bene. Nessuno potrà dire che è brutto e che la storia è piatta, incolore, scritta male. Lo sa perché lei è davvero brava, bravissima e sa di esserlo. Non avrebbe mai attuato un piano del genere, se non avesse saputo, fin dall'inizio, che sarebbe uscita vincitrice su tutti i fronti. Il tamtam mediatico travolge i blog, i gruppi e le pagine autori. Tutti iniziano a parlare di Virginia Dellamore  e della sua "Lady Opaline" e le recensioni che vengono lasciate sono più che positive, anzi, sono fuochi d'artificio dai mille colori! L'autrice le merita tutte perché, torniamo di nuovo a ribadirlo, lei scrive bene, la storia è romantica, crea attesa, provoca emozioni contrastanti e ha un editing impeccabile. La nostra autrice (self) ha raggiunto il suo scopo:balzare agli onori della gloria, sbaragliando in un solo colpo la concorrenza, soprattutto quella che passa intere giornate sui social per farsi conoscere e per pubblicizzare il romanzo del momento. Virginia Dellamore diventa (giustamente), la scrittrice più famosa del momento e il suo "Lady Opaline" conquista il podio, diventando il libro più venduto nella categoria "romanzi rosa", senza che lei abbia dovuto preparare l'humus. A questo punto non ci rimane che inchinarci davanti a questa nuova autrice "self" che con un paio di mosse ha dato "scacco matto" a tutti, dimostrando di essere la vera regina della partita. Chapeau!



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