Fichi di marzo di Kristine Maria Rapino è un romanzo intenso e poetico che si snoda tra le radici profonde di una terra contadina e l’intimità di una vita raccontata attraverso i sapori, gli odori e i colori del mondo rurale. Pubblicato nel 2023, questo libro è una vera rivelazione, grazie alla capacità dell'autrice di intrecciare memoria, sentimento e narrativa con grande delicatezza.
Trama
La storia si ambienta in un piccolo paese dell'entroterra abruzzese, un luogo sospeso tra passato e presente, dove la protagonista – che possiamo leggere come un alter ego dell’autrice – ripercorre la sua vita attraverso episodi personali e familiari. L'elemento centrale è la connessione con la natura e il cibo, simboli della memoria e del legame con la propria identità. I fichi di marzo, che danno il titolo al romanzo, rappresentano una metafora potente: un frutto precoce, fragile e inaspettato, capace di racchiudere un senso di nostalgia, ma anche di speranza.
La protagonista, di cui non conosciamo il nome, è un personaggio complesso, profondamente umano. Attraverso la sua voce, emergono le fragilità, i dubbi e le emozioni di una donna che cerca di trovare il suo posto nel mondo, divisa tra la modernità e le antiche radici della sua comunità. I personaggi secondari, sebbene delineati con tratti essenziali, risultano vivi e autentici, contribuendo a creare un microcosmo ricco di sfumature.
Fichi di marzo è un romanzo che parla al cuore del lettore, un racconto che sa di terra, di amore e di resilienza. È un’opera che celebra il potere della memoria e delle tradizioni, senza mai indulgere nella retorica, ma anzi rinnovandole con una sensibilità contemporanea. Perfetto per chi ama le storie intime e autentiche, che lasciano un segno profondo.
Consigliato a chi cerca una lettura riflessiva
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