martedì 5 novembre 2024

"Il sole di sera" di Sabrina Grementieri

Il Sole di sera

di Sabrina Grementieri

Editore: Love

Compagnia Editoriale Aliberti

Marianna è una giovane donna che vive in un furgone camperizzato e lavora come stagionale negli alberghi.

Quindici anni prima, dopo una brutale aggressione che le ha causato una parziale perdita di memoria, ha lasciato la famiglia, con cui aveva pessimi rapporti, e ha scelto una vita solitaria. Zero legami, zero affetti, sempre pronta a partire al primo segnale di disagio.

Quando il furgone ha un guasto improvviso, Marianna è costretta a fermarsi in un antico borgo ristrutturato sull’Appennino tosco-romagnolo: un luogo incantevole, popolato da gente ospitale e curiosa.

In attesa che la sua casa mobile venga riparata, trova lavoro nel ristorante del paese: lei è un’ottima cameriera e Benno, il titolare, è entusiasta.

Tra i due nasce una forte attrazione, che Marianna cerca di soffocare: non ha alcuna intenzione di stabilirsi tra quelle montagne, dunque meglio non affezionarsi a nessuno. Ma la cuoca del ristorante, Anita, rimane sbalordita dalla somiglianza della ragazza con una sua amica d’infanzia. E inizia a indagare.

Quanto emerge dal passato sconvolge la vita di Marianna, che si trova a dover fare i conti con verità troppo a lungo nascoste. Fermarsi e affrontarle sarà l’unico modo per trovare un po’ di pace e smettere di fuggire


Sabrina Gremetieri, nel “Sole di sera”, torna a regalarci una protagonista che di semplice non ha nulla e, per questo, affascina e incanta, come solo lei riesce a fare.

Lo stile narrativo, rispetto ai precedenti romanzi, è più maturo, più incisivo, forte, determinato. 

La storia di Marianna è un percorso di nascita e rinascita, di scoperta e di accettazione, e per il lettore diventa difficile non immedesimarsi in lei, nelle sue paure, nelle sue fragilità, nella sua impossibilità di restare ferma in un posto o nella vita di qualcuno.

Concordo con chi, prima di me, ha scritto che sarebbe meglio leggere il romanzo, senza prima aver letto la sinossi. In questo modo si potrebbe seguire passo passo l’evoluzione della storia e dei suoi personaggi, tutti descritti in maniera completa; personaggi con pari importanza nel narrato, così come personaggi sono, in analogia con i precedenti romanzi di Sabrina Grementieri, il territorio e la “casa”, argomento del quale abbiamo discusso anche durante le diverse presentazione letterarie.

E, se leggere i romanzi di Sabrina Grementieri è sempre un piacere, ascoltarla di persona è qualcosa di davvero straordinario. La sua capacità narrativa e di analisi si amplifica, quando ha un pubblico davanti, e la sua innata simpatia e maestria, nel condurre gli incontri, affascinano e incantano, proprio come fanno le sue storie.

La tensione narrativa è molto forte, evocative sono le immagini che ci offre del borgo sugli Appennini, tra la Toscana e l’Emilia-Romagna, e le emozioni che ci fa provare sono sempre volte verso una riflessione profonda.

Le donne di Sabrina Grementieri sono  rivolte al futuro, pur avendo un gravoso passato alle spalle, passato che, tuttavia, viene narrato sempre con delicatezza e profondo rispetto.

Consiglio una lettura “lenta”, per vivere appieno ogni singola emozione.

martedì 29 ottobre 2024

Ero l' amante di Rodin. Vita vissuta di Camille Claudel


Ero l'amante di Rodin. Vita vissuta di Camille Claudel

Di Annalisa Fabbri

Edito da Capponi Editore 2023

Sono stata invitata ad assistere a uno spettacolo teatrale. Il 9 novembre 2024, alle 21:00, presso il Teatro Sala Fellini di Faenza, verrà portato in scena “Sakuntala - La passione di Camille Claudel è il conflitto con Rodin”  Regia di Demian Aprea e Ilaria Sartini, testo di Gennaro Francione con il riadattamento di Demian Aprea. Fonti e ispirazioni tratte dal romanzo di Annalisa Fabbri, edito da Capponi editore nel 2023  “Ero l’amante di Rodin. Vita vissuta di Camille Claudel.” 

Per partecipare come spettatrice “informata”  ho deciso di documentarmi e di conoscere Camille Claudel e la sua tormentata storia d’amore e professionale con August Rodin, il celeberrimo scultore di cui tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta nella vita.  Di Camille no. In quanti possono dire di aver letto il suo nome annoverato fra quelli dei “grandi scultori”, durante gli anni in cui si è studiata la storia dell’arte a scuola?

La scelta sul romanzo da leggere non poteva divergere dal testo citato quale fonte di ispirazione nella locandina dello spettacolo teatrale. Non conoscevo Annalisa Fabbri e non avevo ancora letto nulla di suo, pertanto mi sono avvicinata con cautela alla lettura del romanzo “storico” scritto da quella che è risultata essere, poi, una delle più belle penne emergenti del panorama letterario italiano, soprattutto nel campo del romanzo storico o, meglio ancora, delle biografie storiche.

Scrivere una storia realmente accaduta in prima persona è una scelta azzardata ma assolutamente necessaria, sotto molti punti di vista. L’autore rischia di far diventare il personaggio troppo “romanzato” e di dimenticare la persona che è stata realmente, di farla parlare attraverso le proprie emozioni e le proprie percezioni, snaturando, in qualche modo, la vera personalità e la storia narrata. Annalisa Fabbri non ha commesso questo errore e, come un esperto chirurgo, ha usato ogni parola come una lama affilata e precisa, rendendo a Camille la grandezza e il genio che in molti, in troppi, le hanno negato, primi di tutti sua madre e suo fratello. La storia di Camille Claudel è terribile e crudele, è la storia di una donna che ha sbagliato l’epoca in cui è nata, una donna che verrà ricordata, per volere di coloro che ne decretarono la fine sia come donna che come artista, principalmente come “l’amante di Rodin”.

Nella quarta di copertina si può leggere una frase bellissima “E se un giorno l’illustre Rodin fosse ricordato come l’amante di Camille Claudel, la grande scultrice? Be’, quel giorno sarebbe proprio un bel giorno”.

Annalisa Fabbri ha un grande talento nello scrivere biografie romanzate, e  con il suo romanzo è riuscita nell’intento.

Camille aveva avuto la sfortuna di non nascere uomo in una società maschilista e gretta, dove le donne non erano riconosciute come grandi artiste e, tantomeno, come donne libere, capaci di autodeterminarsi e capaci anche di contrastare le regole sociali e morali del tempo. Camille conosce il “non amore” di una madre bigotta e anaffettiva  che non capirà mai la grandezza di una figlia che doveva nascere del sesso opposto. Anche il nome che le viene dato è emblematico: “Camille”  non identifica  veramente il genere sessuale di appartenenza, e la fa restare sempre ai margini all’interno della famiglia dove, solo un padre illuminato e moderno, riconosce e apprezza il grande dono della figlia e fa di tutto per farle realizzare il sogno di diventare una scultrice. 

La madre le preannuncia una vita di sciagura, e sarà lei stessa a far sì che la sciagura si abbatta su Camille, appoggiata da Paul, il fratello tanto amato. 

L’autrice ci fa entrare nel rapporto con Auguste Rodin, di ventiquattro anni più grande, del quale lei diventa la musa ispiratrice, oltre che amante. Quello che li lega è principalmente  la passione per l’arte che condividono, ma anche una passione tormentata e dolorosa, lacerante e conflittuale. L’immagine di Rodin è quella di un uomo egoista, di un uomo incapace di lasciare la donna con cui vive e incapace di amare davvero, con profondità. Annalisa Fabbri ci rende una Camille che, seppur innamorata, è freddamente consapevole dell’egoismo di Rodin e ci dà di lui l’immagine di un uomo pronto tutto, il grande scultore che rubava le idee di Camille, che si serviva delle mani della grande scultrice per forgiare opere che lui non sarebbe mai stato capace di creare con la stessa “potenza”, con la stessa forza espressiva.

Da una mano le donava e dall’altra le toglieva. Rodin la sostenne sempre, anche economicamente quando fu rinchiusa in manicomio, ma, contemporaneamente, usava  senza scrupoli le opere da lei realizzate. Camille paga duramente le scelte fatte durante tutta la sua vita. È coerente fino alla fine, la Camille che ci viene donata da Annalisa Fabbri. Una donna libera, dal carattere fortissimo; una donna sempre lineare e coerente nelle scelte professionali e personali. Un genio artistico indiscusso, una passione che coltiva con forza e determinazione rinunciando a tutto, a volte rinunciando anche a se stessa.

«Era scultrice con tutto il proprio essere e non sarebbe mai stata nient’altro. La scultura era la sua origine e la sua fonte di vita. Quando non plasmava, cessava di esistere» 

Purtroppo, però Camille era nata nell’Ottocento, un periodo storico nel quale una donna non sarebbe mai riuscita a farsi accettare in un mondo maschile, dove una donna anticonformista era da raddrizzare, riportare sulla retta via e, ovviamente, la retta via era solo quella del matrimonio.

Camille, la forte Camille, la libera Camille è stata la vittima di una società maschilista e bigotta, una società intrisa di cattolicesimo pregno di sensi di colpa, che approfitta della prima occasione giusta per colpire il bersaglio e  per far sì che la colpa di cui Camille si era macchiata – essere l’amante di un uomo che aveva una “moglie” e un figlio – fosse in qualche modo messa a tacere. Poco dopo la morte del padre, forse la persona che l’aveva amata veramente senza limiti, Camille venne rinchiusa in manicomio, dove morì dopo trent’anni. Una vita intera, sono trent’anni.La madre non volle rivederla mai più e suo fratello le faceva visita sporadicamente. 

Camille muore sola. Al suo funerale non partecipa nessuno e i suoi resti finiscono in una fossa comune. La grande Camille Claudel, la più grande scultrice di tutti i tempi, conosce una fine ingloriosa, una fine che lei stessa, in una lettera del 1915, rimprovera al fratello Paul: «Mio caro Paul, ho scritto molte volte alla mamma, a Parigi, a Villeneuve, senza riuscire a ottenere una parola di risposta. E anche tu, che sei venuto a trovarmi alla fine di maggio e ti avevo fatto promettere di occuparti di me e di non lasciarmi in un tale abbandono. Com’è possibile che da allora tu non mi abbia scritto una sola volta e non sia più tornato a trovarmi? Credi che mi diverta a passare così i mesi, gli anni, senza nessuna notizia, senza nessuna speranza! Da dove viene tale ferocia? Come fate a voltarvi dall’altra parte? Vorrei proprio saperlo».

Oggi Camille è considerata una delle più straordinarie artiste vissute tra Otto e Novecento, ma con molto dolore empatico,  dopo aver scoperto la sua storia di donna, unita a quella dell’artista, mi viene da ripetere una delle ultime frasi scritte da Annalisa Fabbri: “Troppo tardi, Monsieur Rodin”.

lunedì 21 gennaio 2019

"Figli delle stelle" di Emily Pigozzi


Emily Pigozzi
"Figli delle stelle"

TITOLO: Figli delle stelle

AUTORE: Emily Pigozzi
EDITORE: Self publishing
GENERE: Erotico romance contemporaneo
NUMERO PAGINE: 260
DISPONIBILE IN: ebook e cartaceo
AMBIENTAZIONE: Italia - Europa
POV: alternati
DATA DI USCITA: gennaio 2019
LINK DI ACQUISTO:Amazon
 
Sinossi

 «Non dirmi che non ti va di giocare.»
«No. Non così. Io…»
Giò fa per divincolarsi. È spaventata, lo vedo dal tremore leggero delle labbra, dal tono della sua voce. E una parte di me grida, vorrebbe sapere che cosa la spaventa tanto, perché ha così paura. Ma un’altra, l’altra parte, impazzisce dal desiderio nel vederla così vulnerabile.
Potrebbe essere chiunque, ma adesso siamo insieme, lontani dal mondo.
E lei è in mio potere. Completamente mia.
 
Rafael Venturi vive per correre. La velocità è nel suo dna, scritta nelle stelle fin dalla sua nascita. Figlio di un campione del mondo di Formula uno prematuramente scomparso, per lui la vita è una gara, una sfida con i suoi demoni e l’impulso continuo a scattare a trecento all’ora senza voltarsi indietro, fino al traguardo. Finché un brutto incidente in pista lo costringe a rallentare e a mettersi in discussione. E una notte, in fuga, salva un ragazzino che fa l’autostop da un’aggressione. Solo che non si tratta di un ragazzino, ma di una misteriosa ragazza dall’aspetto di elfo e dal piccolo corpo nervoso e sensuale.  

Gioia, detta Giò perché come gli confessa con ironia la gioia non la riguarda, e Rafael si avventureranno in un esaltante viaggio on the road alla scoperta delle loro paure, senza regole se non quella di un’attrazione impossibile da dominare.

Ma chi è davvero Giò? Da cosa sta scappando?
E la passione sarà la chiave giusta per vincere davvero? Ogni viaggio nasconde un segreto. Una vittoria. Un amore da conquistare.


Estratto romanzo:

 
La notte è un lungo confine nero. Temporali vanno e vengono, ma io non ho paura. Non qui, tra le braccia di Rafael che mi accolgono. Non so quante volte facciamo l’amore. Lui regala un ritmo al nostro piacere entrando e uscendo da me, mentre io lo accolgo ogni volta senza riuscire a smettere. Mi scopa con forza e con dolcezza, come se non esistesse altro al mondo, concentrandosi sul mio godimento, e poi ancora con foga, scuotendo la testa, con affondi violenti e rapidi, come se dovesse dissetarsi.
E poi stiamo nel dormiveglia, senza smettere un attimo di toccarci, i corpi sudati e carichi di umori che aderiscono l’uno all’altro. Non sentiamo la fame né la sete, solo l’immane desiderio di appartenerci. Un tocco per il nostro desiderio, un tocco per il mio cuore affamato. Uno dopo l’altro, ancora una volta, senza sosta.
«In ogni posto dove ci fermiamo ci diamo dentro. Comincio a pensare che facciamo delle soste solo per questo» mormora al mio orecchio, succhiandomi il lobo, in un momento di veglia.
«Se continuiamo così, tra poco ci cacceranno. Siamo un po’ troppo rumorosi, mi sa.»
«Considerato che è notte fonda, che fuori diluvia e che non sappiamo nemmeno dove siamo, non sarebbe una gran mossa» ridacchia baciandomi piano, la voce roca e rilassata, già mezzo addormentato.
«Rafael» dico di colpo, il tono tremante e pieno di tutti i dubbi che mi attanagliano il cuore. Perché sto bene. Troppo bene. E io non posso stare così bene, è assurdo. Oppure no?
«Dimmi.»
«Cosa succede quando vedi solo la tempesta, e sembra tutto nero?»
«Si aspetta che passi, credo.»
«A… a che punto è la pioggia?»
«Forse ha smesso. C’è silenzio, adesso» mi risponde lui, scivolando nel sonno.
A che punto è la pioggia, Rafael. A che punto è il temporale. Quello che infuria sulle nostre teste, e quello dentro di me. Violento, frustante. Freddo come il ghiaccio. È finito l’orrendo frastuono che ho nella testa? Quel rumore che non vuole andarsene?

Rafael Venturi: Ventitrè anni, pilota di auto da corsa; suo padre era un famoso pilota di Formula uno, sua madre una modella.
Gioia detta Giò: diciottenne che gira in autostop, ama i graffiti, è una writer e fugge da qualcosa che la terrorizza. Odia i temporali e, a prima vista, sembra un ragazzo.

Non hanno nulla, in comune, Rafael e Giò, ma in realtà si riconoscono dal primo sguardo e capiscono che non possono più allontanarsi l’uno dall’altra perché sono simili e perché entrambi fuggono dalle loro paure e combattono i loro demoni. Portano nel corpo e nell’anima delle ferite profonde e, quasi per caso, o forse per destino, intraprendono insieme un viaggio che non li condurrà solo nel luogo in cui Rafael è diretto. Quel viaggio li condurrà dentro di loro, dentro le loro paure e dentro i loro sentimenti.
Come mio solito mi fermo qui, e della storia non svelerò più nulla perché la dovete leggere. Come mio solito voglio soffermare l’attenzione su Emily Pigozzi e sul suo stile. Di Emily ho letto tutti i romanzi, credo di averlo detto più volte, ma se lo faccio un motivo ci sarà, giusto?  La scrittura, fluida e scorrevole come sempre, questa volta ha anche qualcosa in più: riesce a commuovere anche il lettore meno romantico. Il punto di vista alternato ci dà la possibilità di conoscere meglio Rafael e Giò, e ci offre i loro pensieri senza filtri, al fine di farci entrare, piano piano, nelle loro storie, nel loro passato e nelle loro paure che, a volte, diventano quasi tangibili. La storia si scopre un po’ alla volta e, anche se l’avvio è un po’ lento, rispetto alle altre storie di Emily, quando si entra nel corpo della narrazione si capisce che l’autrice ha voluto prepararci a quello che scopriremo.
Bella la descrizione dei luoghi che Rafael e Giò visiteranno. Belle, appassionate e mai volgari le pagine dedicate all’erotismo e alla passione. I dialoghi sono adatti a due ragazzi giovani che, però, hanno un passato pesante e che non hanno una visione idilliaca della vita e del futuro. Bello, infine, il messaggio nascosto fra le righe: la vita ci può sconfiggere mille volte ma non dobbiamo mai smettere di lottare.
Se volete fare un bel viaggio godetevi “Figli delle stelle” di Emily Pigozzi.
L’autrice:

 
 
 
 
 
 
 

lunedì 24 dicembre 2018


Elena Ungini
"Ti insegnerò a volare"

Ebook € 2,99
Copertina flessibile € 7,90

Luca sta per laurearsi, ed è così preso dagli studi che la sua ragazza, sentendosi trascurata, decide di lasciarlo. Come se non bastasse, si ritrova anche a dover pagare l’intera quota d’affitto, ed è quindi costretto a cercare un lavoro che gli permetta di affrontare questa spesa. È così a corto di alternative che accetta il primo incarico che gli viene proposto: due settimane come baby-sitter. Appena varcata la soglia della grande villa che lo avrebbe ospitato, non trova però alcun bambino ad attenderlo, bensì ragazzina diciassettenne di nome Angela, talmente problematica che persino il padre non si fa troppi problemi a lasciarla nelle mani di un ragazzo di appena qualche anno più grande. Due settimane in cui le certezze di Luca e i problemi di Angela si uniranno in modo inestricabile, finché i due ragazzi si ritroveranno a fare i conti con qualcosa più grande di loro, che li travolgerà.


Se volete passare qualche ora sorridendo dovete leggere “Ti insegnerò a volare”, il “Live&Love” di Elena Ungini che, oltre a essere una bravissima editor, è una scrittrice che vale davvero la pena conoscere. 


La storia di Luca e Angela vi terrà compagnia in un pomeriggio invernale e scalderà il vostro cuore con una leggerezza e una delicatezza che difficilmente  potrete ritrovare in un altro romance. Lui ha ventiquattro anni e lei diciassette. Il loro amore è “giovane” ma profondo, molto profondo. La scrittura è fluida, lineare e semplice, così come sono semplici i sentimenti che  legano i due protagonisti. Semplice e “pulito”, un amore che fa bene e che è capace di ricordarci i primi battiti del cuore, quelli che ci facevano tremare le gambe. L’autrice è stata brava nel dosare la leggerezza dei sentimenti con  la profondità di alcuni temi trattati, e ci dona un romanzo che fa bene al cuore, anche a quello un po’ più maturo.

domenica 23 dicembre 2018

Sabrina Grementieri "Il calore della neve"


Sabrina Grementieri
"Il calore della neve"

€  9,99 Ebook
€ 15,30 Copertina flessibil


Le montagne dell'Alto Adige, il maso di famiglia e un bimbo di tre anni. Sono queste le cose a cui Angelika, caparbia ventiquattrenne, non rinuncerebbe mai. E per Matthias, il figlio avuto da una breve relazione con Riccardo, Angelika è disposta a tutto. L'ha cresciuto da sola, senza dire nulla al padre: sapeva che i loro due mondi - lei precaria maestra di sci, lui giovane milanese di ottima famiglia - erano inconciliabili e che quel figlio non era frutto dell'amore, ma di un desiderio infuocato che li ha travolti per un paio di settimane, per poi sciogliersi come neve ai primi cenni di primavera. Così Angie si è dedicata completamente al piccolo, impedendosi persino di lasciarsi distrarre da un amore vero, maturo e potente: Rio è sempre stato un amico per lei e Matthias, ma adesso quel sentimento è cresciuto trasformandosi in qualcosa di molto più profondo, che freme per liberarsi dal bozzolo e spiegare le sue ali. Ma quando Riccardo torna a farsi vivo, tutto cambia: la vita di Angelika e delle persone che le vogliono bene si ritrova improvvisamente in bilico, sull'orlo del precipizio. Un romanzo gioioso e delicato, immerso nelle vallate innevate delle Dolomiti, dove le passioni scaldano la pelle e gli imprevisti confondono il cuore.

***

Angelika è una giovane maestra di sci che vive in un paesino delle Alpi: San Silvestro, è madre di Matthias, che ha avuto da un uomo che non ha mai saputo della nascita del bambino, e, da sempre, è amata da Rio, il suo burbero amico di sempre, che, in qualche modo, ha fatto da padre al piccolo. Riccardo, il padre di Matthias, era ricco, con un futuro negli Stati Uniti e con una carriera importante da intraprendere. Lei era una semplice ragazza di montagna, con un normale futuro davanti a sé e di estrazione modesta. Angelika sapeva che la loro storia non avrebbe avuto un futuro, ed è per questo, che negli anni, ha nascosto la verità a Riccardo. La loro era stata una storia di passione, durata appena due settimane, e nulla di più. L’amore era ed è un’altra cosa. Il destino, però, è beffardo, e dopo cinque anni Riccardo torna a San Silvestro con sua  madre e qualche amico. Continuare a mentire sarà impossibile e Angelika dovrà ammettere una verità che, però, provocherà una serie di eventi che nessuno si aspetta e che tingerà il romanzo di “giallo”. 
La scrittura di Sabrina Grementieri è semplice, pulita e lineare. L’autrice ci regala una storia delicata che fa dei suoi personaggi delle persone “vere” che potremmo incontrare in qualsiasi altro piccolo paese di montagna.
I personaggi sono delineati perfettamente e,fra quelli secondari, spiccano Riccardo e sua madre, che, a mio giudizio, è uno dei meglio riusciti della storia. L’autrice non delude le aspettative dei lettori che già conoscono il suo stile, e crea una storia credibile dove i sentimenti più puliti e più veri si nascondono dietro ogni singola parola.

sabato 22 dicembre 2018

Recensione "Il respiro dei ricordi"


Linda Bertasi
"Il respiro dei ricordi"
Ebook  €  1,99
Copertina flessibile € 14,56

CORNOVAGLIA 1812 – È l’alba di un giorno di settembre, quando Kirstin salva Elise da una drammatica caduta oltre la scogliera. Preoccupata per le condizioni della ragazza, la donna la conduce nella sua dimora. Poco dopo, bussa alla porta il barone Thomas Percy, accorso per avere notizie della figlia. Il primo incontro con l’aristocratico è intenso e struggente, e innescherà nel cuore di Kirstin un sentimento che non è destinato a smorzarsi.
Quando il barone propone alla donna di seguirlo nel suo castello a Lizard Point, per diventare l’insegnante di Elise, si prospetta una nuova vita per Kirstin, lontana dal cicaleccio del paese e dall’estenuante controllo di sua sorella.
Sembra l’inizio di un sogno: spumeggianti onde che sfidano l’ululato del vento e scogliere ricoperte di erica. Ma il castello nasconde segreti dietro porte sigillate e, durante la notte, un sussurro si propaga nei corridoi deserti.
Cosa si cela nel maniero e dietro la morte della baronessa Percy?
Tra gli affascinanti scenari della Cornovaglia e gli sconvolgimenti politici di un’Inghilterra governata dagli Hannover, una storia misteriosa sul potere di un sentimento più forte del tempo e sulla magia dei dettagli che possono condurre alla soluzione dell’enigma.

All'interno: Prefazione di ALESSANDRA PAOLONI e anteprime degli altri romanzi dell’autrice.

Il Giardino dei Girasoli torna a recensire bei romanzi e lo fa con il primo di quelli letti nelle ultime settimane: “Il Respiro dei Ricordi” di Linda Bertasi, una delle nostre autrici preferite. Abbiamo letto tutti i romanzi di Linda e, anche questa volta, la nostra autrice non ci ha deluso. Volete saperne un po’ di più? 

Ci troviamo in Cornovaglia, nel 1812. Siamo in Cornovaglia, a St. Ives, una deliziosa località sulla costa settentrionale, dove vivono Kristin Harris, la protagonista principale della storia, sua sorella e il cognato. La vita di Kristin è tranquilla ma segnata dal dolore per la perdita del padre e per le difficoltà economiche in cui si trova la sua famiglia. Kristin ha diciannove anni, non è fidanzata e non pensa all’amore. Ama tantissimo la sua terra e scrive i suoi pensieri su un diario dal quale non si separa mai. È lui, in qualche modo, il suo amico più caro. Kristin ama scrivere il suo diario sulla scogliera, ed è proprio qui che la sua vita, un giorno, cambierà del tutto. Vede una ragazza  in carrozzina avvicinarsi alla scogliera e poi cadere nel dirupo. Kristin non ci pensa un attimo e, mettendo a repentaglio la sua vita, si precipita a salvarla. Scopriamo che la ragazza paralizzata è Elise Percy, la figlia del barone Thomas Percy. Il salvataggio di Elise sconvolge del tutto la tranquilla vita di Kristin, ma, ancor di più, la vita le viene stravolta dal barone, che scatena in lei sentimenti e sensazioni che non conosce e che la travolgono. Lord Percy sembra nascondere qualcosa e Gwen, sua sorella, inizia a opporsi in tutti i modi quando lui la invita a trascorrere un pomeriggio a Howlstone Castle, il maniero di famiglia. Liam, il marito di Gwen, invece, pare rispettare molto Lord Percy e spesso cerca di aiutare Kristin che, alla fine, accetta l’invito al Castello.
Kristin diventa  la maestra di musica di Elise e a Lazard, nella dimora dei Percy, scopre che Lord Percy è vedovo e che nessuno vuole parlare della morte della moglie. L’atmosfera si impregna di suspence, mistero, segreti, frasi sussurrate e strani avvenimenti che tengono il lettore attaccato alle pagine fino alla fine. 
La storia è ricca di romanticismo e mistero  e di un sentimento che strugge l’anima della ragazza. Una chicca è rappresentata da un fuggevole incontro con Jean Austin, e dalle note che la nostra Linda Bertasi regala a chi non conosce bene la storia inglese. 
I personaggi sono ben caratterizzati, compresi quelli minori ma, a mio avviso, è l’atmosfera Regency a emergere su tutti gli altri. Usi, stili, consuetudini sociali ben descritti dimostrano che Linda Bertasi svolge ricerche storiche approfondite ogni volta che si cimenta con una storia nuova. La sua penna ci ha regalato nuove emozioni e non possiamo fare altro che consigliare “Il Respiro dei Ricordi” a tutte le amanti delle storie romantiche che sembrano semplici ma che, poi, si rivelano molto più ben strutturate di quanto si pensi.
Consigliatissimo. Brava Linda.

mercoledì 17 ottobre 2018

La segnalazione del giorno: Il respiro dei ricordi di Linda Bertasi


Linda Bertasi 
Il Respiro dei ricordi

Buonasera e buon mercoledì. Oggi siamo davvero molto felici di presentarvi il nuovo romanzo della bravissima Linda Bertasi, che tutti voi conoscete di sicuro. Linda torna con "Il respiro dei ricordi", una storia ambientata in Cornovaglia, 1812. Volete saperne un po' di più? Vi accontentiamo subito.

SINOSSI: CORNOVAGLIA 1812 – È l’alba di un giorno di settembre, quando Kirstin salva Elise da una drammatica caduta oltre la scogliera. Preoccupata per le condizioni della ragazza, la donna la conduce nella sua dimora. Poco dopo, bussa alla porta il barone Thomas Percy, accorso per avere notizie della figlia. Il primo incontro con l’aristocratico è intenso e struggente, e innescherà nel cuore di Kirstin un sentimento che non è destinato a smorzarsi.
Quando il barone propone alla donna di seguirlo nel suo castello a Lizard Point, per diventare l’insegnante di Elise, si prospetta una nuova vita per Kirstin, lontana dal cicaleccio del paese e dall’estenuante controllo di sua sorella.
Sembra l’inizio di un sogno: spumeggianti onde che sfidano l’ululato del vento e scogliere ricoperte di erica. Ma il castello nasconde segreti dietro porte sigillate e, durante la notte, un sussurro si propaga nei corridoi deserti.
Cosa si cela nel maniero e dietro la morte della baronessa Percy?
Tra gli affascinanti scenari della Cornovaglia e gli sconvolgimenti politici di un’Inghilterra governata dagli Hannover, una storia misteriosa sul potere di un sentimento più forte del tempo e sulla magia dei dettagli che possono condurre alla soluzione dell’enigma.

CONTIENE LA PREFAZIONE DI Alessandra Paoloni.



TITOLO: Il Respiro dei Ricordi
AUTORE: Linda Bertasi
EDITORE: Self-Publishing
GENERE: Romance Storico
PAGINE: 227
ANNO: 2018
FORMATO: Ebook
PREZZO: Offerta Lancio € 0,99

DOVE TROVARLO: https://www.amazon.it/Respiro-dei-Ricordi-Linda-Bertasi-ebook/dp/B07JDM9K9Z/

BOOKTRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=yJN5gY_fb30 

BIOGRAFIA: 

LINDA BERTASI nasce nel 1978. Appassionata di storia e letteratura inglese, gestisce il suo blog Linda Bertasi Blog dove offre servizi GRATUITI agli emergenti. Collabora con Magazine, Lit-Blog, Case Editrici e Web-site. È una delle Co-Founder del Gruppo Facebook Io Leggo Il Romanzo Storico ed Editor de La Bussola – Servizi Editoriali. 
PUBBLICAZIONI: 

Romanzi:
Destino di un Amore (2010, La Caravella Editrice) 
Il Rifugio – Un amore senza tempo (2011, La Caravella Editrice) 
Il Profumo del Sud (2015, II EDIZIONE) 
Il Silenzio del Peccato (2015, Delos Digital) 
L’Erede di Tahira (2016, II EDIZIONE)
Antologie a cui ha partecipato: 
Italia: Terra d’amori, arte e sapori (2015, EWWA)
Profumi di Storia e d’Estate (2015, IO LEGGO IL ROMANZO STORICO)
Un Natale Speziato (2015, HAREM’S BOOK)
Profumi di Storia e d’Amore (2016, IO LEGGO IL ROMANZO STORICO)

PREMI:

II CLASSIFICATO al XXIII Premio Letterario VALLE SENIO 2012 con Il Rifugio –Un amore senza tempo.
AUTORE COMMENDEVOLE al VII Premio Letterario Europeo MASSA CITTA’ DI MARE E MARMO 2013 con Il Profumo del Sud.
PENNA D’ORO DEL LIONS CLUB 2016



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