giovedì 10 settembre 2015

Oggi parliamo di


Carmelinda Luciano
una ragazza "speciale"


Capita, a volte, di incontrare, lungo il nostro cammino, persone che ci colpiscono più delle altre, soprattutto se queste persone appartengono a una generazione diversa dalla nostra.  Una di queste belle persone è Carmelinda Luciano, una giovane, giovanissima ragazza di ventidue anni, nata in Sicilia. Carmelinda ora vive a Milano, dove frequenta l’Università Bicocca. Frequenta Ottica e Optometria, un corso di laurea scientifico che promuove una nuova figura specializzante: l’Optometrista- Contattologo, cioè colui che si occupa del benessere visivo e che risolve i problemi refrattivi oculari. Studiare le piace, ma, da sempre , Carmelinda coltiva passioni che, apparentemente, si discostano dal suo amore per le scienze: ovvero la musica e gli studi umanistici in generale. Ascolta qualsiasi tipo di genere musicale; l’importante che non sia rap italiano o neomelodico. I suoi generi preferiti sono il rock e il metal, ma ama anche la musica classica. Adora l’arte, soprattutto quella legata al periodo Romantico e ama leggere i thriller storici o psicologici. Carmelinda è, dunque, una ragazza “semplicemente complicata”, che cerca di essere dura, in un mondo di “duri”, ma che poi, quando meno te lo aspetti, ti invia in lettura, dandoti del "lei",  delle poesie che ha scritto e che lei chiama “pensieri”. Poi capita che tu leggi con attenzione le sue parole e ti emozioni, perché percepisci tutta la bellezza del suo giovane animo e, soprattutto, ne percepisci tutta la fragilità. È per questo che ho deciso di presentarvela nel mio blog e di farvi leggere i suoi “delicati pensieri”, non fosse altro per farvi ricordare quanto era bello avere quell’età e quel modo “drammatico e profondo” di guardare la vita, soprattutto perché, oggi, non molti hanno la capacità di farlo nello stesso "sensibile"  modo.

Stanotte mi hai rubato il sonno
mi hai contorto la mente
e l’hai gettata via
cosa ne sarà di questa stanza al mio
addio, scevra di ogni me che
contempla.
Se solo essa potesse riferire i flebili
tumulti della mia anima, corrosa da continue perturbazioni; che oscillano
e si propagano dentro di me.
essa testimone di continui sospiri.
ecco cosa rimarrà: la greve
sensazione di tutti i miei me, e le sottili
vibrazioni, di quel vento che mi
percorreva, e tuttora lo fa, ogni singola
fibra del mio corpo.

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Pioggia che fluisci e scorri fuori e dentro di me
e imperterrita mi bagni e mi percuoti e nello
stesso tempo mi avvolgi

Abbracci trasparenti e freddi che in un attimo si
Dissolvono e mi abbandonano nel caotico rumore

Le tue gocce che sferzano l’aria, che si infrangono
a terra e perdono vita
si accumulano nelle strade inermi a terra senza
alcun vigore destinate a un eterno languore
e al frenetico calpestio dei passanti
le senti che bramano per il giorno
in cui vapore ritorneranno, lì nell’aria
dove libertà nuovamente avranno.

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Fuori c’è il sole.
E dentro, dentro di me, c’è il freddo;
il tumulto di un sordo duello fra i miei sospiri
e la voglia irrefrenabile di ingoiare
quell’aspro boccone, che ha in sé la mia essenza.
Adesso fuori è buio.
E dentro di me non sento più il rumore di prima,
c’è uno strano silenzio.
Forse però sento un battito, sento che qualcosa in effetti c’è.
Se mi avvicino e ascolto, esso impercettibilmente grida,
farfuglia e geme.
Non lo comprendo, non lo farò mai.

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Oggi sembra domenica ed è triste
privata di quel raggio di bellezza che ogni
giorno mi irradia

Io fra quattro mura sto
riflettendo su quanto inutile sia
l’esistenza mia

quel disio che l’anima mi strugge
che brilla, brucia, palpita e si spegne
ogni volta che sento il tempo passare

Vano è ogni mio tentativo
sporadica la mia gioia
Ora nel candore di carta di rifugio
Dove il tempo lì è senza indugio.



Non è importante essere definiti poeti. L’importante è saper emozionare chi legge, non credete? 


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ROBERTA ANDRES



Roberta Andres è nata  nel 1965, vive vicino Pescara con i suoi due figli.  Insegna  materie letterarie nella Scuola secondaria e dal 2009 Scrittura creativa presso la Facoltà di Psicologia a Chieti. Ha   pubblicato due raccolte di racconti (“Due estati a Siena” e “Margherita  e gli altri”) e  partecipato a varie antologie tra cui   l'ultima in ordine di tempo è “Amore e morte” (EEE, 2014) con il racconto “Io resterò farfalla”. Ha vinto alcuni concorsi di narrativa e associazioni di Pescara e Vimercate (MI) hanno organizzato  reading dei suoi racconti.  Ha collaborato con riviste di letteratura, didattica e psicologia (Culturiana, Italialibri.net), curato la rubrica “Letteratura e psicologia” sul sito di Pagineblu e pubblicato articoli sul sito ewwa.org.
E' in uscita il suo primo romanzo, “Le foto di Tiffany” edito da EEE di Torino.

Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con lei e vi invitiamo a scoprirla  leggendo la sua intervista.

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