sabato 27 agosto 2016

Vi consigliamo di leggere








Parallelo45 Edizioni, 2017

Coralba Capuani
L'amore è un cerchio


Le vicende di una famiglia alto borghese ripercorrono la storia d'Italia: il borgo gentilizio che era ai primi del Novecento Castellammare Adriatico e in cui tre cugine, Matilde, Nina e Maria conducono una vita spensierata, fatta di frequentazioni a teatro, concerti, musica e sogni di un futuro roseo. L'allontanamento per molti anni che le vedrà cambiate, insieme ai vari mutamenti sociali dell'epoca: la nascita di Pescara nel '27 che ingloberà Castellammare Adriatico, la loro adorata città, la metropoli culturale che era la Napoli degli anni Venti e Trenta e che Matilde sceglierà come città d'elezione, dove vivrà anche la sua tormentata storia d'amore con Emanuele. Ma anche l'avvento del fascismo che porterà alla seconda guerra mondiale. Le tre donne si rincontreranno solo dopo molti anni ritrovandosi ormai donne adulte e disincantate dalla vita che ha spazzato via tutti i loro sogni facendone tre anime sofferenti, anche se ognuna a modo proprio.





Edizioni Il Viandante
€ 12,50


Oggi vi segnaliamo "Venti racconti vagabondi", scritti da Roberto Centorame e pubblicati da Edizioni Il Viandante, piccola e attiva Casa Editrice abruzzese (che non chiede contributi agli autori che pubblica), fondata nel 2015 da due scrittori: Arturo Bernava e Alessio Masciulli.
Roberto Centorame è nato a Teramo e attualmente vive a Scerne di Pineto. Un bancario/scrittore che ha una grande passione: viaggiare. 
Nel suo girovagare per il mondo ha appuntato varie impressioni che, successivamente, sono diventati racconti da leggere, aggiungerei piacevolmente, in poche ore. 
Ho conosciuto l'autore e i suoi editori qualche giorno fa, quando hanno presentato il libro in un lido sulla riva del mare, in una bella serata di fine estate. L'ironia e le battute, dietro le quali Roberto Centorame nascondeva la ritrosia di chi, forse, non ama troppo mettersi in mostra, mi hanno convinta ad acquistare la raccolta di racconti,  dietro la quale, fra l'altro, c'è un progetto importante, nato durante uno dei suoi viaggi. 
"Una barca per la vita" è un progetto di solidarietà e impegno civile, semplice e realizzabile. Tino sta raccogliendo soldi per costruire una barca che gli consentirà di raggiungere i ragazzi che vivono nei villaggi dell'arcipelago delle Bijagos e, attraverso la "Fondazione Studi Celestiniani per la Pace", proseguire le sue attività sociali. 
In realtà oggi Tino ha bisogno anche di dipingere quella barca e, con l'acquisto dei racconti di Roberto Centorame, ognuno di noi lo aiuterà a passare le necessarie mani di vernice. Durante il piacevole "aperilibro" abbiamo anche ascoltato in diretta Tino e ho notato, in lui, lo stesso spirito ironico e un po' dissacrante di Roberto. 
Mi piacciono, i due soggetti. Mi piace il loro modo "allegro" di affrontare un problema così delicato, e mi piace anche la loro schiettezza, soprattutto quando chiedono i soldi per essere aiutati ad aiutare. 
La raccolta di racconti l'ho acquistata e l'ho anche letta, in realtà. L'ho letta in poche ore, come avevo promesso all'autore, che mi ha scritto una dedica lunga quanto un racconto. 
Fra i venti scritti vi segnalo in particolare modo: "Porte di mare", "Incontro" e l'ultimo racconto di "Diario di viaggio: Marrakech Express". 
Senza nulla togliere a tutti gli altri che compongono la raccolta, queste tre "perle" mi hanno confermato che, dietro quell'apparenza cinica e disincantata, c'è un uomo dal cuore grande. 







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