martedì 15 settembre 2015

Le interviste


IRENE MILANI



Oggi il giardinodeigirasoli ha il piacere di farvi conoscere una nuova amica, e, prima di intervistarla le ha chiesto di parlare un po' di sé, per farsi conoscere meglio dai nostri lettori: 


Sono nata a Milano nel 1977 e lì mi sono diplomata al liceo Scientifico. In seguito ho studiato Conservazione dei Beni culturali presso l’ Università di Parma, conseguendo la laurea  con indirizzo archeologico. Dopo il matrimonio mi sono trasferita in provincia di Como dove abito tutt’ora. Sono un’insegnante di italiano alle scuole medie, una dei tanti famigerati precari di cui si parla nell’ultimo periodo, mamma di Mattia e Stella, di nove e tre anni. Ho iniziato a scrivere un po’ per sfida: essendo un’accanita lettrice spesso mi ritrovavo a criticare trama o personaggi, così mi sono detta: “Perché non ci provi anche tu?”. Così mi sono messa al computer e ho cominciato a buttar giù qualcosa, che pian piano ha iniziato a prendere forma. Il romanzo “Il Ritratto”, pubblicato con la casa editrice Lettere Animate, non è il mio primo lavoro ma quello che per primo mi ha invogliato a farlo leggere a qualcuno. La storia è nata nella mia testa un pomeriggio mentre camminavo con le cuffie nelle orecchie, proprio come la protagonista all’inizio del racconto: ho iniziato ad immaginare scene, dialoghi e situazioni che poi dovevo correre a scrivere al computer, quasi sotto dettatura.


Ciao Irene,  ci  hai già spiegato come è nata, in te, la voglia di scrivere, ma noi vogliamo sapere qualcosa in più : quanto tempo fa hai iniziato a farlo "veramente"?
Ho iniziato a scrivere tardi, circa dieci anni fa, ma sono da sempre un’accanita lettrice.


Hai mai frequentato corsi di scrittura? se sì, pensi che siano stati utili?
No, non ho mai frequentato corsi specifici quindi non saprei dare un giudizio; la mia scuola probabilmente sono stati tutti i libri letti che mi hanno aiutata a crearmi uno stile, a delineare i personaggi e le situazioni.

 Come descriveresti il tuo modo di scrivere?
Ritengo di avere uno stile semplice e chiaro, accessibile a tutti.

 Qual è il genere letterario che ti piace in particolar modo?
Amo i romanzi, in particolare quelli ambientati in epoche storiche passate.

 Cosa stai leggendo in questo momento?
Sto leggendo “Anime Eterne” di Lina Guidetti, un’autrice esordiente e “Addio alle armi” di Hemingway, uno in digitale, l’altro in cartaceo.

 Hai qualche progetto in cantiere? Qualche lavoro che verrà pubblicato a breve?
A breve sarà pubblicato il seguito de “Il ritratto” che attualmente è in valutazione.

Quale genere letterario non leggeresti mai?
Credo di non avere particolari pregiudizi: ho sempre letto molto e di tutto e solo raramente non ho portato a termine la lettura.

Quale romanzo non scriveresti mai?
Anche in questo caso non mi pongo limiti anche se ritengo di non essere in grado di scrivere fantasy o distopici.

Quanto, di te, si trova nelle tue storie? 
Tanto, sia di come sono che di come vorrei essere, il tutto mescolato a come (credo) che gli altri mi vedano.

Potresti vivere senza scrivere?
Purtroppo sì: per motivi familiari o di lavoro sono spesso costretta a mettere in pausa le mie attività di scrittrice.

 E senza leggere?
No, quello mai. Appena ho un minuto libero apro un libro o il reader…

Cosa consiglieresti ai giovani autori che si affacciano nel mondo dell'editoria?
Vedo che molti scelgono di pubblicare self: io personalmente preferisco avere alle spalle una Casa Editrice che, nel mio caso, aiuta e supporta i propri autori.

C'è una domanda alla quale avresti voluto rispondere e che non ti è stata fatta? Se sì, dicci quale e dacci la tua risposta.
Non mi è mai stato chiesto cosa provo a rileggere i romanzi che scrivo. Risponderei che mi immedesimo talmente tanto nella storia da dimenticarmi di averla scritta io: mi commuovo, rido, mi appassiono alle vicende e poi mi chiedo se davvero sono frutto del mio lavoro.

Grazie Irene e grazie per la tua disponibilità.

Grazie per l’ospitalità e buona lettura!

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