Titolo: Solstizio d'inverno. I Watson
Autrice: Romina Angelici
Pink Magazine Italia
Prezzo E-book: 0,99 €
2017
Autrice: Romina Angelici
Pink Magazine Italia
Prezzo E-book: 0,99 €
2017
Trama
Emma, dopo aver rifiutato il nemmeno
tanto cortese invito del fratello e della cognata a essere loro ospite a
Croydon, decide di rimanere a Stanton con Elizabeth e il padre. Tornare a casa
dopo anni di assenza, trascorsi presso la zia non è stato semplice, così come
riambientarsi e recuperare il rapporto con i fratelli e con il padre. Alla sua
prima uscita pubblica Emma non manca di fare scalpore: ammonita da Elizabeth a
resistere al fascino di Tom Musgrove, durante il ballo degli Edwards, ha suo
malgrado destato l’interesse di Lord Osborne. Ma ha anche fatto delle gradevoli
conoscenze come gli stessi suoi anfitrioni e la loro figlia Mary, nonché, per
averlo invitato a ballare, un piccolo gentiluomo chiamato Charles Blake,
attirandosi quindi, in un colpo solo, l’ammirazione del ragazzino stesso, della
madre e dello zio Mr. Howard. Anche Tom Musgrove comincia a frequentare di più
le sorelle Watson e cerca ogni pretesto per ingraziarsi Emma in particolare.
Incipit
I Watson
I Watson
Il primo ballo invernale nella città di D. nel
Surrey, era in programma per martedì 13 ottobre, e tutti si aspettavano una
bellissima serata; si contava sulla partecipazione di una lunga lista di famiglie
della zona, e si nutrivano fiduciose speranze sulla presenza degli stessi
Osborne. Ne seguì il consueto invito degli Edwards ai Watson. Gli Edwards erano
una famiglia abbiente che viveva in città e aveva una carrozza propria; i
Watson abitavano in un villaggio a circa tre miglia di distanza, erano poveri e
non avevano una carrozza chiusa; da quando si organizzavano balli in città, i primi
erano soliti invitare i secondi per abbigliarsi, pranzare e dormire a casa
loro, in ogni appuntamento mensile nel corso dell'inverno. In questo caso, dato
che solo due delle figlie di Mr. Watson erano a casa, e una era sempre
necessaria per fargli compagnia, poiché era di salute cagionevole e aveva perso la moglie, solo una poteva approfittare
della cortesia degli amici. Miss Emma Watson, tornata di recente in famiglia
dopo essere stata affidata alle cure di una zia che l'aveva cresciuta, doveva fare
la sua prima apparizione pubblica nel vicinato, e la sorella maggiore, per la
quale il piacere di partecipare a un ballo non era diminuito dopo averne goduto
per dieci anni, si fece onore nell'impegnarsi allegramente ad accompagnare per
quell'importante giornata lei e i suoi vestiti migliori a D. col vecchio
calessino.
Mentre sguazzavano lungo la stradina fangosa
Miss Watson istruì e mise in guardia così la sorella inesperta.
"Credo proprio che sarà una bellissima
serata, e tra così tanti ufficiali sarà difficile che ti manchino cavalieri. Vedrai che la cameriera di
Mrs. Edwards sarà dispostissima a darti una mano, e se ti trovassi in
difficoltà ti consiglio di chiedere l'opinione di Mary Edwards, perché ha molto
gusto. Se Mr. Edwards non perde soldi a carte, resterete finché ne avrete
voglia; se li perde, forse vi metterà fretta per tornare a casa, ma avrai di
certo una buona zuppa. Spero che ti presenterai bene; non mi sorprenderei se ti
ritenessero una delle ragazze più graziose in sala, la novità fa sempre effetto.
Forse Tom Musgrave ti noterà, ma ti consiglio di non dargli nessun
incoraggiamento.
***
Di Romina Angelici avevo già letto “Equinozio d’autunno” apprezzando moltissimo il rispetto che l’autrice aveva dimostrato nei confronti della Austen, della quale parlava quasi come fosse un’amica cara, conosciuta fin nei minimi particolari.Scrivere “Solstizio d’inverno – I Watson” era una sfida difficile, e poche scrittrici, secondo me, avrebbero avuto il coraggio di compiere un passo così pericoloso. Lo stile di J.A. è inconfondibile, e proseguire un suo scritto lasciato incompiuto, senza far notare lo stacco e la differenza, sarebbe stato impossibile per chiunque. Per chiunque ma non per Romina Angelici. Se non fosse stato che le due parti si distinguono per la suddivisione dei capitoli (quelli della Angelici sono in numeri arabi), non mi sarei mai accorta del cambio di “mano”. I personaggi, i dialoghi, lo schema narrativo, pensati in origine da J.A., non vengono stravolti in alcun modo. La narrazione continua in maniera armonica e naturale e i personaggi sono e si comportano come allora.
Consiglio vivamente la lettura di questa opera e mi
complimento con l’autrice che, oltre a dimostrare di essere una brava narratrice,
ha dimostrato di essere un’eccellente storica.
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